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La Enrica Lexie fa ritorno a casa, in India restano solo i due marò

È partita finalmente la petroliera italiana che, dal giorno dell’incidente che costringe i due marò Latorre e Girone in carcere, era stata bloccata al largo delle coste del Kerala. La prima tappa del suo viaggio di ritorno sarà in Sri Lanka.
A cura di Susanna Picone
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È partita finalmente la petroliera italiana che, dal giorno dell’incidente che costringe i due marò Latorre e Girone in carcere, era stata bloccata al largo delle coste del Kerala. La prima tappa sarà in Sri Lanka.

La nave dei marò ormai da quasi tre mesi trattenuta a largo delle coste dello Stato indiano del Kerala, dopo aver ricevuto qualche giorno fa l’autorizzazione della Corte Suprema e l’ultima ieri mattina dell’Alta Corte di Kocki, ha finalmente levato le ancora alle 23 di sabato ora locale (in Italia erano le 19.30) ed è partita, con il suo equipaggio, per far ritorno in Italia. La nave di Latorre e Girone, tuttora trattenuti nel carcere di Trivandrum, ha potuto lasciare l’India dopo aver versato un deposito di 30 milioni di rupie (circa 430000 euro) e dopo che i membri dell’equipaggio hanno assicurato di rimettersi a disposizione delle autorità indiane se richiesto ai fini delle indagini.

Un segnale positivo nella complessa vicenda dei marò – A tal proposito il capitano Vitelli, che è sceso a terra per la seconda volta dai fatti del 15 febbraio, ha dovuto firmare una dichiarazione d’impegno per il suo equipaggio. La prima tappa della Enrica Lexie sarà lo Sri Lanka dove la petroliera italiana farà scalo per qualche piccola riparazione e per l’avvicendamento dei marò a bordo e di metà dell’equipaggio. Il direttore generale della compagnia armatrice Pio Schiano ha reso noto che la nave, dopo un viaggio di 26-27 ore, arriverà nella mattinata di lunedì nello Sri Lanka. La partenza della Enrica Lexie va a rappresentare finalmente un segnale positivo per l’Italia in una vicenda che continua a presentarsi complessa e che sta costringendo a diversi sforzi la diplomazia italiana e il team legale.

L’8 maggio la Corte Suprema esaminerà il ricorso di Roma per i marò – Adesso che però almeno una delle due questioni spinose si è ormai risolta, l’attenzione del nostro Stato è del tutto rivolta alla vicenda specifica di Latorre e Girone, in carcere perché accusati dell’omicidio di due pescatori. Il massimo organo giudiziario indiano, la Corte Suprema, esaminerà il prossimo 8 maggio il ricorso di Roma per ottenere il riconoscimento della giurisdizione nazionale e dunque la possibilità di processare nel nostro Paese e secondo le leggi italiane i due marò. L’impegno del nostro Governo appare massimo e negli ultimi giorni era stato il ministro Giulio Terzi a tornare sui fatti dichiarando che è necessario evitare che la vicenda dei due marò italiani vada a costituire un “pericoloso precedente” che scoraggerebbe l’impegno dei Paese nelle missioni all’estero.

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