La donna incinta e ferita nel bombardamento all’ospedale di Mariupol è morta insieme al piccolo
È morta la donna incinta che era rimasta ferita nel bombardamento russo sull’ospedale pediatrico e per la maternità di Mariupol. Lo rendono noto l'agenzia di stampa nazionale ucraina Ukrinform e la giornalista di Voice of America Asya Dolina. La donna era stata fotografata mentre veniva portata via in barella dopo il bombardamento della struttura che aveva causato la morte di tre persone tra cui un bimbo di 6 anni e il ferimento di altre 17 persone, tra personale e pazienti dell’ospedale. “La prima ragazza incinta che si vede nel reportage video/foto dal luogo dell'attentato all'ospedale pediatrico di Mariupol, quella che è stata portata via in barella, non è sopravvissuta” ha scritto la giornalista sui social comunicando il tragico evento. Alla donna non è sopravvissuto nemmeno il piccolo che portava in grembo e che non è mai nato.
Secondo Dolina, la morte della donna è stata confermata dal fotografo Evgeny Maloletka, che era presente durante l'evacuazione delle donne dall’ospedale e ha scattato le foto per Associated press. La donna era stata ripresa anche in un video mentre veniva aiutata da volontari e soldati ucraini a scendere le scale dell’ospedale bombardato in barella per essere portata via. Nei pochi secondi di filmato si vede la donna ferita, sanguinante e sofferente mentre si tiene la pancia in silenzio e viene portata via dai soccorritori verso un’ambulanza per essere trasferita in un altro centro medico. I medici l'hanno sottoposta a un taglio cesareo d'urgenza ma il bimbo non è sopravvissuto, secondo l'Ap, poco dopo anche le condizioni della madre sono peggiorate ed è deceduta.
Negli stessi video e nelle foto di quel terribile giorno era apparsa anche un'altra donna incinta, Marianna Pidhurska, anche lei ferita durante il bombardamento dell'ospedale di Mariupol. Marianna, che era stata colpita in maniera meno grave, però aveva potuto lasciare l’ospedale sulle sue gambe ed è sopravvissuta. Il 10 marzo scorso ha dato anche alla luce la bambina che portava in grembo ed entrambe ora stanno bene.
La città ucraina simbolo dell’invasione russa conta ormai oltre 1600 morti dall’inizio della guerra. Il bombardamento sull'ospedale pediatrico della città nell’oblast' di Donetsk infatti è solo il dato più eclatante di un assedio che ormai prosegue da giorni e che ha ridotto la città a un cumulo di macerie senza servizi, né medicine, acqua o cibo. In una comunicazione via Telegram l’account del municipio accusa i russi di crimini di guerra per l'assedio che sta uccidendo affamando i civili: “Ogni occupante brucerà all’inferno”.