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La denuncia di Greenpeace: “Sostanze chimiche pericolose in abiti e scarpe”

Sono marchi importanti, come The North Face, Patagonia, Mammut, Columbia e Haglofs, quelli contro cui l’associazione ambientalista punta il dito con il suo rapporto ‘Tracce nascoste nell’outdoor’. Oggetto di inchiesta, i Pfc (pericolosi composti polifluorati).
A cura di B. C.
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Si chiama “Tracce nascoste nell’outdoor” ed è il rapporto presentato oggi da Greenpeace a Ispo Monaco dal quale emerge che “sostanze chimiche pericolose e persistenti, dannose per la salute e l’ambiente, sono state trovate nei prodotti dei maggiori marchi del settore outdoor. Marchi come The North Face, Patagonia, Mammut, Salewa e Columbia continuano a usare Pfc per impermeabilizzare i loro prodotti nonostante si dichiarino a parole sostenibili e amanti della natura”. L’associazione ambientalista afferma di aver analizzato 40 prodotti, tra abbigliamento, scarpe, tende, zaini, corde, sacchi a pelo e attrezzature per il campeggio e il trekking acquistati in 19 Paesi, ed di aver trovato all’interno tracce dei composti tossici che, rilasciati nell’ambiente e penetrati nella catena alimentare, provocano contaminazioni anche irreversibili. Solo in 4 prodotti, vale a dire il 10% di quelli analizzati, non sono stati rilevati Pfc, “dimostrazione del fatto che solo poche aziende si stanno muovendo nella direzione giusta – scrive Greenpeace –  Tuttavia questo risultato, ancora limitato a pochi prodotti, indica che è possibile produrre abbigliamento impermeabile non utilizzando sostanze chimiche così pericolose. Sebbene molti marchi dichiarino pubblicamente di non usare più i pericolosi Pfc a catena lunga, questi sono stati trovati in numerosi prodotti analizzati”.

Greenpeace specifica che i prodotti analizzati sono stati acquistati in Austria, Cile, Cina, Danimarca, Finlandia, Germania, Hong Kong, Ungheria, Italia, Corea, Norvegia, Russia, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Taiwan, Turchia e Regno Unito. In base alle etichetta, sui 40 presi in considerazione, 14 sono stati prodotti in Paesi come Vietnam, Cina, in Romania, Turchia, Filippine, Bangladesh, e in Colombia. Su 3 articoli non c’erano indicazioni sul luogo di produzione. L’associazione evidenzia ancora che la maggior concentrazione di Pfc rilevata si trova in prodotti che hanno subito trattamenti idrorepellenti e antimacchia. Il materiale è presente anche – scrive Greenpeace – “in tutte le scarpe, tende, pantaloni, corde e sacchi a pelo e in nove modelli di giacche e sette di zaini”.

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