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Guerra in Ucraina

La Croce Rossa: “Il crollo della diga ha spazzato via mine antiuomo. Saranno pericolose per decenni”

Erik Tollefsen, capo dell’Unità di contaminazione delle armi presso il Comitato Internazionale della Croce Rossa: “Sapevamo dove erano i pericoli”, ha detto . “Ora non lo sappiamo più. Tutto quello che sappiamo è che quelle mine sono da qualche parte a valle”.
A cura di Davide Falcioni
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La distruzione della diga di Nova Kakhovka in Ucraina avrà un effetto catastrofico non solo sui villaggi travolti dall'acqua e sull'ambiente, ma anche sulla possibilità di localizzare le mine antiuomo posizionate nella regione. A dirlo ieri Erik Tollefsen, capo dell'Unità di contaminazione delle armi presso il Comitato Internazionale della Croce Rossa. "Sapevamo dove erano i pericoli", ha detto . "Ora non lo sappiamo più. Tutto quello che sappiamo è che quelle mine sono da qualche parte a valle".

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Tollefsen ha spiegato che l'acqua fuoriuscita dalla diga ha travolto tutto ciò che aveva davanti, incluse le mine antiuomo che erano state dislocate in una vastissima area di territorio ucraino. Fino a due giorni fa gli esperti della Croce Rossa Internazionale erano a conoscenza dei punti in cui, indicativamente, si trovavano tali armi. Ora, invece, non se ne sa più niente. "Questo ci preoccupa molto perché interesserà non solo la popolazione, ma anche tutti coloro che stanno arrivando per portare aiuti", ha aggiunto Tollefsen, intervenuto in conferenza stampa  per presentare un nuovo drone che utilizza l'intelligenza artificiale per localizzare mine e altri residuati bellici esplosivi dal calore che emettono.

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Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha trascorso diversi mesi a fornire supporto alle operazioni di sminamento in Ucraina, mappando e contrassegnando i campi minati e fornendo addestramento e attrezzature. "Ora tutto il nostro lavoro è stato spazzato via", ha detto Tollefsen, spiegando che le mine antiuomo e anticarro come la TM-57 saranno ora disperse in luoghi sconosciuti. Il funzionario della Croce Rossa ha specificato che le acque alluvionali non danneggeranno né disattiveranno questi dispositivi esplosivi, il che significa che potrebbero rappresentare una minaccia per i decenni a venire. "Le parti in conflitto – ha concluso Tollefsen – non hanno dichiarato quante mine che sono state piazzate. Sappiamo solo che i numeri sono enormi".

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