La Corte Penale internazionale avvia un’indagine per crimini di guerra nei confronti della Russia
La Corte Penale internazionale ha ufficialmente avviato un'indagine per presunti crimini di guerra commessi dalla Russia nell'ambito della guerra in Ucraina. Lo ha fatto sapere il Procuratore Karim A.A. Khan Qc. Almeno 39 Paesi, tra cui l'Italia, hanno sottoscritto una procedura di attivazione della Corte. Il lavoro di raccolta delle prove in Ucraina sarebbe già iniziato secondo quanto reso noto dal Procuratore.
"Ci sono basi ragionevoli per credere che la Russia abbia commesso crimini di guerra o contro l'umanità durante l'invasione dell'Ucraina. Ci sono i margini per un'indagine" ha affermato Khan. Il magistrato ha inoltre aggiunto che, vista la continua espansione del conflitto, le indagini includeranno ogni nuovo crimine commesso nei confronti del Paese. Saranno presi in esame tutti i crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte che a sua volta chiederà il sostegno della comunità internazionale nel processo. "L'importanza e l'urgenza di questa missione – ha continuato il Procuratore – è troppa per essere fermata dalla mancanza di mezzi, contributi, fondi o personale. Continuerò a seguire tutto quello che succede in Ucraina, ma faccio appello al rispetto delle norme delle leggi umanitarie internazionali".
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha puntato il dito contro Putin, sostenendo che il presidente russo si ritrova ora "più solo che mai", senza l'appoggio della comunità internazionale e con un'economia allo sbando. Secondo Biden, il presidente russo avrebbe voluto creare "una spaccatura nella NATO" per introdursi e affermare la propria supremazia. Quella in Ucraina è una guerra che Putin avrebbe voluto portare a termine in tre giorni secondo quanto sostengono gli Stati Uniti. Secondo la superpotenza, la Russia ha sottovalutato le capacità di resistenza ucraine, l'unità della NATO e la forte compattezza dell'intera comunità internazionale