La Corea del Nord potrebbe produrre una bomba nucleare in poche settimane
Ad un mese dal test con una bomba all’idrogeno, poi è stata la volta del lancio del razzo-satellite. Ed ora è la volta della riaccensione del reattore a plutonio nel sito di Yongbyon che potrebbe fornire al regime di Kim Jong-un combustibile per armi nucleari “entro settimane o pochi mesi”. La nuova provocazione della Corea del Nord è riferita dal direttore dell'intelligence Usa James Clapper in audizione al Senato Usa. "Abbiamo anche valutato che la Corea del Nord abbia mantenuto operativo il reattore abbastanza a lungo in modo da poter iniziare a recuperare il plutonio dal combustibile del reattore nel giro di settimane o mesi", ha aggiunto Clapper, sottolineando che Pyongyang si è anche impegnata nello sviluppo di un missile a lungo raggio dotato di armi nucleari al punto "da essere una minaccia diretta per gli Stati Uniti". Pyongyang ha mostrato pubblicamente questo missile, il Knos, ma – sottolinea Clapper – “non è stato testato in volo”. Secondo quanto riferito dagli esperti, il reattore di Yongbyon, quando sarà pienamente funzionale riuscirà a produrre fino a 4 chilogrammi di plutonio all’anno, quanto basta cioè per realizzare una bomba nucleare in grado di esplodere con una forza di 20 chilotoni.
La minaccia nucleare della Corea del Nord
Lo scorso 7 febbraio la Corea del Nord avrebbe lanciato il suo razzo a lunga gittata mandando in orbita “Kwangmyongsong-4″, il satellite per le osservazioni terresti. Le iniziative di Pyongyang, come prevedibile, hanno fatto discutere USA, Giappone e Corea del Sud, portando alla convocazione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu che ha ribadito l’intenzione di “adottare ulteriori e significative misure” contro il regime di Pyongyang. E ha condannato “duramente” il nuovo test missilistico sottolineando che si tratta di “una seria violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite”. La Cina ha parlato di “sviluppo negativo per la penisola coreana”, “disappunto” e “invito a mantenere la calma”.