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La Commissione Ue avverte Renzi: “No all’uso dei fondi europei per il cuneo fiscale”

Dal portavoce del commissario per le politiche regionali la precisazione: “I fondi della politica di coesione non possono essere usati per ridurre le tasse”.
A cura di Redazione
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"L'Ue chiarisce che i fondi della politica di coesione devono essere utilizzati per finanziare nuovi progetti per lo sviluppo. Quindi non possono essere usati per coprire la riduzione di imposte, come quella potenzialmente legata al cuneo fiscale, come suggerito da alcuni osservatori". Dopo lo schiaffo della "retrocessione" al pari di Croazia e Slovenia (e dietro la Spagna), dalla Commissione Europea arriva un altro "avviso preventivo" al Presidente del Consiglio Matteo Renzi: questa volta a parlare è il portavoce del commissario Ue alle politiche regionali, l'austriaco Johannes Hahn. Nella lettura della Commissione dunque, non sarà possibile utilizzare i fondi a disposizione delle politiche di coesione dell'Unione per la riduzione del cuneo fiscale, come ipotizzato nelle ultime ore da ambienti governativi italiani. Si tratterebbe, lo ricordiamo, di una manovra di circa 10 miliardi di euro, destinata sia alle imprese che ai lavoratori, anticipata da Renzi nel suo discorso per l'ottenimento del voto di fiducia in Parlamento.

Shirin Wheeler, il portavoce del commissario, ha poi precisato: "Stiamo quindi dicendo all'Italia, come a qualsiasi altro Stato Membro dell'Unione, che le regole dei fondi permettono di finanziare con risorse nazionali progetti concreti per offrire, per esempio, aiuti per lo start up o per l'espansione produttiva e occupazionale dell'industria manifatturiere, o operazioni per ridurre la dispersione scolastica […] proprio perché sono considerati una priorità per la politica dell'Unione Europea". Progetti che poi devono essere approvati e che solo successivamente saranno finanziati, tra le altre cose. Per il momento dal Governo non ci sono commenti, mentre il Presidente del Consiglio fa sapere di essere al lavoro sui dossier per la preparazione dell'appuntamento del prossimo mercoledì, quando saranno presentati il Jobs Act, il piano casa e quello per l'impiego di 2 miliardi di euro per le scuole.

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