La Cina schiera le forze di sicurezza per reprimere le proteste anti Covid e accelera le vaccinazioni
Pugno duro del governo di Pechino contro le proteste che sono scoppiate in tutta la Cina lo scorso fine settimana contro le restrizioni anti Covid. Le manifestazioni sembrano essersi placate proprio mentre le autorità di polizia hanno deciso di intervenire in maniera più risoluta per fermarle.
In diverse città, tra cui Pechino e Shanghai, è stata segnalata una forte presenza della polizia e alcuni raduni sono stati repressi o non si sono materializzati.
Sono emerse segnalazioni di persone interrogate e perquisite, a cui sono stati controllati anche i telefoni, secondo quanto riferisce la BBC, mentre una giornalista della CNN ha definito quanto visto nelle ultime ore "scene indescrivibili".
Nelle aree più a rischio, dove nei giorni scorsi migliaia di persone sono scese in piazza mostrando dei fogli bianchi, che sono diventati simbolo della protesta anti censura, la polizia ha eretto barriere e effettuato controlli anche sulla configurazione di app (Telegram è stato bloccato) e Vpn.
I manifestanti hanno condiviso sui social network anche istruzioni su come proteggere i dati del telefono dai controlli degli agenti e per cancellare rapidamente i dati. "Cosa fare se il tuo telefono viene rubato o sequestrato dalla polizia: questa piccola guida può prevenire situazioni spiacevoli lungo la strada", si legge in un messaggio.
I motivi dell'ondata di proteste in Cina
Insomma, si tratta di una ondata di proteste a livello nazionale che non si vedeva dal 1989, scoppiata dopo che giovedì scorso 10 persone sono morte a causa di un incendio verificatosi in un edificio residenziale a Urumqi e innescato da una presa elettrica nella camera di uno degli occupanti.
I soccorsi – è la denuncia dei cittadini – avrebbero ritardo a causa delle misure restrittive per contenere il contagio. Proprio questa città era rimasta "bloccata" per più di 100 giorni, con i residenti impossibilitati a lasciare la regione e molti costretti a restare a casa.
I cittadini sono esasperati dalla strategia Covid Zero perseguita dal Paese dall'inizio dell'emergenza sanitaria, con test obbligatori, quarantene e blocchi di interi quartieri mentre si sta registrando una importante impennata di contagi.
Il nuovo piano per accelerare le vaccinazioni
Ieri sono state superate le 40mila infezioni in un giorno, mai così tante dall'inizio della pandemia. Anche per questo il governo ha annunciato un nuovo piano per accelerare i vaccini per aumentare la copertura tra gli anziani, a partire dalla parte di popolazione con più di 80 anni.
Ai funzionari locali è richiesto di assumersi la responsabilità di convincere gli anziani a sottoporsi ai vaccini, in una gestione che sarà sostenuta dall'elaborazione dei big data.