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La Cina non si fida più dei suoi preservativi, maxi-investimento sui condom sicuri

La Cina ha acquistato la divisione preservativi di una delle aziende leader del settore, l’australiana Ansell.
A cura di A. P.
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Da tempo ormai la Cina ha cambiato aspetto con un profonda trasformazione della società e dopo il via liberala al capitalismo  sempre più cittadini ora chiedono uno stile di vita più occidentale. In questo contesto può essere letta la nuova trovata industriale del colosso asiatico: l'acquisto della divisione  preservativi di una delle aziende leader del settore, l'australiana Ansell, che produce quei preservativi Jissbon che già da tempo sono i preferiti dai cinesi.

Si tratta di un maxi investimento di 600 milioni di dollari che riguarda anche lubrificanti e altri dispositivi sessuali prodotti dall'azienda oltre ai siti di produzione. Formalmente è opera dei privati di Shanghai di Humanwell Healthcare ma dietro i quali c'è lo zampino di un colosso governativo come Citic Capital China Partners. Lo scopo infatti sembra proprio quello di dire addio ai tanti profilattici made in china che in questi anni hanno scatenato numerosi scandali e critiche per la loro inefficacia tanto da rendere i cinesi obbligati a comprarli all'estero. Del resto è anche una questione economica visto che secondo gli esperti il mercato cinese da qui al 2024 triplicherà di valore, raggiungendo i 5 miliardi di dollari. Un aumento che riguarda non tanto i volumi di vendita ma quello dei ricavi con i cinesi ormai consapevoli dell'utilità e pronti a sborsare di più per avere dei preservativi efficaci.

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