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Cina-Taiwan, via alle manovre militari. 11 missili balistici attorno all’isola: “Prepararsi alla guerra”

Partita la più grande esercitazione militare cinese attorno a Taiwan che proseguirà per 48 ore. Sette aree attorno all’isola sono off-limits Le autorità taiwanesi attaccano: è blocco navale.
A cura di Antonio Palma
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"Ci prepariamo alla guerra senza cercare la guerra", con questa affermazione il Ministero della Difesa di Taiwan ha riposto alla più grande esercitazione militare cinse attorno all’isola di Taiwan, che ha innalzato ulteriormente il livello di tensione dopo la contesta visita della speaker della Camera dei deputati Usa, Nancy Pelosi, definita un'azione "maniacale, irresponsabile e altamente irrazionale" dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi.

"Il Ministero della Difesa nazionale sottolinea che si atterrà al principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra", si legge nel comunicato dopo il via alle più grandi manovre militari mai fatte al largo della costa di Taiwan. In pratica una prova di forza dell'esercito cinese.

"La Cina ha compiuto il massimo sforzo diplomatico per evitare la crisi, ma non permetterà mai che i suoi interessi fondamentali vengano danneggiati" ha spiegato il capo della diplomazia di Pechino, aggiungendo che "Le misure messe in atto ora e quelle future sono contromisure difensive necessarie e tempestive, attentamente ponderate e valutate, volte a salvaguardare la sovranità e la sicurezza nazionale, in linea con il diritto internazionale e nazionale".

Pechino ha lanciato infatti 11 missili balistici Dongfeng nelle acque attorno a Taiwan dall'inizio delle esercitazioni militari avviate oggi in risposta alla visita sull'isola della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi. Il ministero della Difesa di Taiwan ha precisato che i lanci sono avvenuti in diversi momenti, e hanno coinvolto le acque circostanti l'isola a nord, sud a est. L'esercito "ha colto immediatamente le dinamiche di lancio, attivato i relativi sistemi di Difesa e rafforzato la prontezza al combattimento".

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La Cina aveva spiegato che durante le esercitazioni, che interessano sette grandi aree intorno a Taiwan, sarebbero stati sparati proiettili veri. I media ufficiali ricordano che le manovre su larga scala includono anche colpi di artiglieria e lancio di missili, per questo la zona è off-limits a navigazione e sorvolo.

L’esercitazione è partita alle 12 di oggi giovedì 4 agosto, le 6 del mattino in Italia, e proseguirà fino alla stessa ora di lunedì. Il governo di Taiwan infatti ha affermato che la Cina ha aggiunto un'altra area di interdizione per le sue
manovre militari, portandole a sette, e ha esteso l'orario fino a lunedì rispetto alle precedenti notizie che indicavano domenica come termime.

Pechino ha interdetto l’area ad aerei e navi di ogni tipo. “Durante queste vere e proprie esercitazioni di combattimento, sono state selezionate sei aree principali intorno all'isola e durante questo periodo tutte le navi e gli aerei non dovrebbero entrare nelle aree di mare e nello spazio aereo pertinenti" spiegano infatti dal ministero della Difesa cinese.

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Le sette zone, che in pratica circondano l'isola di Taiwan, in alcuni punti addirittura si sovrappongono alle acque territoriali taiwanesi e si trovano di fronte e molto vicini a porti chiave. Per questo le autorità taiwanesi hanno accusato la Cina di aver condotto un blocco navale con la scusa dell’esercitazione.

Il ministero della Difesa di Taiwan ha affermato che le sue forze armate "operano come al solito" e monitorano l'ambiente circostante. "Non cerchiamo alcuna escalation, ma non ci fermiamo quando si tratta della nostra sicurezza e sovranità", ha affermato il ministero.

Poco prima dell'inizio delle esercitazioni, il dipartimento della difesa di Taiwan invece ha rilasciato una dichiarazione accusando il governo cinese di "comportamento irrazionale". Le esercitazioni hanno "l'intenzione di cambiare lo status quo e di interrompere la pace e la stabilità regionali", si legge in una dichiarazione che aggiunge: “L'esercito nazionale continuerà a rafforzare la sua allerta e le truppe a tutti i livelli condurranno l'addestramento quotidiano".

Intanto la Marina degli Stati Uniti ha affermato che la portaerei USS Ronald Reagan sta conducendo operazioni programmate nel Mar delle Filippine, nel Pacifico occidentale, in un tratto di oceano che comprende le acque a sud-est di Taiwan. "La USS Ronald Reagan e il suo gruppo d'attacco incrociano nel Mar delle Filippine e continuano le normali operazioni programmate come parte del pattugliamento di routine a sostegno di un Indo-Pacifico libero e aperto" ha detto un portavoce della settima flotta della Marina Usa.

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