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Julian Assange e il caso Wikileaks

“La Cia voleva rapire e uccidere Assange”: le ultime rivelazioni sul fondatore di Wikileaks

Secondo un’inchiesta finita sui media internazionali, la Cia avrebbe avrebbe voluto rapire ed eventualmente assassinare Julian Assange. Il piano sarebbe stato discusso dall’amministrazione Trump nel 2017. A volere una guerra totale sarebbe stato soprattutto l’allora segretario di stato Usa, Mike Pompeo, a sua volta ex capo di quella Cia che a causa di Wikileaks aveva sofferto la più grave perdita di dati della sua storia.
A cura di Ida Artiaco
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La Cia voleva rapire ed eventualmente assassinare Julian Assange. Almeno è questo quanto emerge da alcune indiscrezioni pubblicate da Yahoo! News e rilanciate dai media internazionali, secondo cui il piano sarebbe stato discusso dall'amministrazione Trump nel 2017, quando il fondatore di Wikileaks era rifugiato nella sede dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra. A volere una guerra totale contro Assange sarebbe stato soprattutto l'allora segretario di stato Usa, Mike Pompeo, a sua volta ex capo di quella Cia che a causa di Wikileaks aveva sofferto la più grave perdita di dati della sua storia.

Secondo l'indagine, realizzata da Yahoo! News sulla base di conversazioni avute con decine di ex funzionari dell'intelligence, forse una trentina, e sicurezza Usa, l'agenzia avrebbe anche discusso di assassinare Assange, ma c'erano preoccupazioni sulle conseguenze di un simile atto tra i "livelli più alti" dell'amministrazione Trump. Washington sarebbe entrata in allarme per la possibilità che l'intelligence russa portasse segretamente Assange in Russia.

All'epoca lo stesso Assange era rifugiato nella sede diplomatica a Londra già da cinque anni, durante i quali era costantemente monitorato dall'intelligence americana. Ma nel marzo del 2017 Wikileaks pubblicò i documenti del Vault 7, passata alla storia come la più grande fuga di notizie nella storia dell’Agenzia americana, "rivelando al mondo gli strumenti usati dalla Cia per le sue operazioni di hackeraggio e monitoraggio. La nuova pubblicazione – hanno confermato le fonti – fece andare su tutte le furie Mike Pompeo, allora ancora direttore della Cia prima di essere spostato da Trump al dipartimento di Stato, che comincia a rivolgere ad Assange un'attenzione motivata più dal desiderio di vendetta che da un effettivo livello di minaccia". La Cia ha rifiutato di commentare le rivelazioni di Yahoo, mentre Pompeo non ha risposto alle richieste di commento.

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