La caccia ai leoni finisce in tragedia, cacciatore colpito a morte da proiettile vagante
La caccia era stata per anni la sua passione tanto che qualche anno fa aveva deciso di mollare le sue attività per dedicarsi ad avventurosi viaggi in Africa in cerca di prede più grosse, ma proprio una di queste battute di caccia gli è stata fatale. Pero Jelenic, 75ennne albergatore croato, infatti è morto nei giorni scorsi in Sudafrica dopo essere stato colpito a morte da un proiettile vagante che lo ha centrato in testa durante una battuta di caccia al leone. Il dramma a Setlagole, nella provincia del nord ovest, dove l'uomo era impegnato con altre persone in una battuta di caccia in una riserva.
Il portavoce della polizia locale, Charlize van der Linden, ha dichiarato ai giornali locali che l'albergatore di 75 anni aveva già ucciso un leone e insieme ad altri due cacciatori stava rintracciando un altro grosso felino quando è stato colpito. Dopo lo sparo, è stato trasportato in elicottero all'ospedale di Vryburg ma purtroppo i medici non hanno potuto fare niente per salvargli la vita. "Non è chiaro chi ha sparato il colpo fatale che ha ucciso il signor Jelinic. Le nostre indagini sono in corso. È stato aperto un fascicolo per omicidio colposo e stiamo indagando sulle accuse di possesso illegale di armi da fuoco e munizioni" ha spiegato la polizia.
La caccia al leone o ad altri grandi mammiferi è molto controversa in Sudafrica. Nel Paese infatti ci sono veri e propri tour operator che offrono battute di caccia ad animali allevati in cattività. I mammiferi sono tenuti in riserve di caccia private dove possono essere uccisi dai cacciatori a pagamento. Una pratica fortemente contrastata dalle associazioni ambientaliste e animaliste che denunciano la brutalità ma è permessa dalla legge locale.