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La bufala degli 80 neonati morti in un ospedale venezuelano per colpa dei blackout

La notizia di 80 neonati morti per il blackout in Venezuela è, per fortuna, falsa. Secondo l’ultimo rapporto diffuso dagli ospedali venezuelani, in tutti il Paese sono 7 i piccoli che hanno perso la vita a causa all’interruzione di energia elettrica. Dal 7 marzo, il numero di decessi nelle strutture sanitarie legati alla mancanza di luce è di 21 persone.
A cura di Mirko Bellis
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Ieri si è diffusa la notizia della morte di 80 neonati in Venezuela a causa del blackout che dal 7 marzo sta colpendo quasi tutto il Paese. A diffondere per primo il dato è stato il giornalista Gustavo Ocando Alex che su Twitter ha scritto: “Almeno 80 neonati sono morti nell'ospedale universitario di Maracaibo, Zulia, dal momento del blackout nazionale di giovedì 7 marzo fino all'alba di domenica 10”.

Sempre lo stesso reporter elevava a quasi 300 persone il numero di morti nel solo ospedale di Maracaibo. Pazienti e persone arrivate al Pronto soccorso che, per la mancanza di elettricità, non avrebbero potuto ricevere cure mediche e avrebbero perso la vita.

La notizia è stata subito rilanciata da alcuni media venezuelani e la strage di bambini a causa del blackout si è diffusa anche in Italia dove è stata ripresa dalla maggior parte dei quotidiani.

E persino Marco Rubio, senatore repubblicano della Florida, ha pubblicato sul suo account Twitter la notizia definendola "una tragedia straziante e immaginabile".

Dopo la prima ondata di commozione, sta venendo a galla un'altra verità. Due dottoresse dell’ospedale universitario di Maracaibo hanno smentito categoricamente che siano morti tutti questi piccoli pazienti. La dottoressa Dianela Parra, presidente dell'ordine dei medici dello Stato di Zulia, e Dora Colmenares hanno negato che 80 neonati siano deceduti a causa dell’assenza di corrente elettrica. “Questa è una cifra assolutamente falsa, è impossibile che 80 neonati muoiano nell'ospedale universitario di Maracaibo", ha detto Colmenares. Inoltre, Parra ha detto che è una cifra "totalmente sbagliata". "Né la Federazione medica né il collegio dei medici hanno mai fornito dati ufficiali".

Secondo Juan Guaidó, il presidente dell’Assemblea nazionale, le persone morte per il blackout sono 17. "Abbiamo controllato 23 dei 40 ospedali, che coprono l'80% del paese. Si tratta di 17 omicidi confermati, non possiamo chiamarle morti. Ma ci sono informazioni non ufficiali che la cifra potrebbe superare i 40 o 60 deceduti”, ha dichiarato Guaidò. Un balletto di cifre che lascia confusi, soprattutto in assenza di una verifica indipendente. Le uniche ufficiali, per ora sono quelle contenute nell'ultimo rapporto degli ospedali venezuelani pubblicato su Twitter dal dottor Julio Castro in cui si  parla di 21 morti legati al blackout, di cui 7 bambini.

A negare il numero di vittime è stato anche il ministro della salute del Venezuela, Carlos Alvarado. Nel corso di un’intervista, Alvarado ha indicato che il governo ha attivato un piano di emergenza per riuscire a soddisfare le necessità degli ospedali di tutto il Paese. Il ministro, inoltre, ha assicurato che il 90% delle centrali elettriche delle strutture sanitarie stanno funzionando. Affermazioni piene di ottimismo che si discostano da quelle del ministro della difesa, Vladimir Padrino López, secondo cui resta ancora molto da fare per tornare alla normalità. Da parte sua Guaidò ha deciso di chiedere al Parlamento di dichiarare lo Stato di emergenza nazionale, mentre il governo venezuelano ha annunciato la decisione di chiudere scuole e uffici a causa del blackout.

Aggiornamento:

Gustavo Ocando Alex, il reporter che per primo ha dato la notizia della morte degli 80 neonati, ha pubblicato su Twitter una smentita: "Ho parlato pochi minuti fa con un'altra fonte medica di mia fiducia, politicamente lontana dal madurismo, che avverte che la cifra di 80 neonati morti dal blackout nazionale di giovedì all'ospedale universitario di Maracaibo è "lontana dalla realtà". "E' completamente falsa".

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