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L’urlo dei Marò ai parlamentari: “Abbiamo solo obbedito agli ordini”

I due fucilieri, in videoconferenza con Montecitorio, hanno chiesto ai parlamentari italiani di cercare un dialogo con l’India in modo che possa essere riconosciuta la propria innocenza.
A cura di Antonio Palma
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“Abbiamo obbedito a degli ordini, abbiamo mantenuto una parola e la continuiamo a mantenere con grande dignità. Vorremmo però che fosse riconosciuta la nostra innocenza, che India e Italia si parlassero”. È questo l’appello fatto dal fuciliere di Marina, Salvatore Girone, in videoconferenza dall'ambasciata italiana di New Delhi con i parlamentari delle commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato riunite a Montecitorio, in occasione della festività del 2 giugno. “Noi  possiamo solo comportarci da militari e da italiani, soffrire con dignità nella speranza che questa storia possa avere finalmente termine”, con queste parole gli ha fatto eco Massimiliano Latorre, l’altro marò ormai trattenuto da due anni in India perché accusato di aver ucciso due pescatori insieme al suo collega. L’intervento dei due militari è stato dignitoso e commosso, ma anche teso in alcuni passaggi in cui i militari hanno espresso la loro rabbia. “Ogni militare impegnato in questo momento, americano o inglese, italiano o indiano, deve sentirsi tutelato nei propri diritti” hanno infatti sottolineato i marò nel loro intervento.

I due marò chiedono ai due Paesi di dialogare

I due fucilieri durante il loro intervento hanno ringraziato  per avere avuto la possibilità di fare gli auguri per la Festa della Repubblica, ma hanno anche sottolineato che avrebbero preferito essere tra i colleghi a festeggiare  il 2 Giugno. “Non è bello non essere tra di loro. Dopo due anni siamo di nuovo costretti ad assistere da una webcam” ha infatti evidenziato Girone. Latorre invece, dopo aver fatto gli auguri al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e a tutti i colleghi, ha voluto ringraziare tutti gli italiani per il “grande cuore” e l’affetto che stanno dimostrando nei loro confronti. Il fuciliere ha poi rivolto un saluto e un ringraziamento ai loro familiari, che hanno assistito all’audizione a Roma. “Loro  sono il nostro punto di forza insieme a tutti gli italiani” ha sottolineato il militare, chiedendo ancora una volta “a Italia e India, di parlarsi ed esprimere la loro democrazia, che ognuno venga coinvolto e ci sia dialogo”.

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