L’ultima follia Isis, decapitati due anziani nel deserto: “Sono stregoni”
Gli estremisti dell’Isis nella penisola del Sinai, in Egitto, hanno decapitato due uomini con l’accusa di praticare la magia e la stregoneria. In un video, postato martedì su un canale Telegram usato spesso dai terroristi, un membro dell’organizzazione jihadista a volto scoperto legge il verdetto di condanna a morte dei due uomini: colpevoli di “apostasia, stregoneria, capacità di prevedere il futuro e di indurre i fedeli al politeismo”, questi i capi d’imputazione per i due disgraziati finiti nelle mani della Hisbah, la potente polizia religiosa dell’Isis.
Il rituale è simile ad altre macabre esecuzioni dello Stato islamico: i due condannati al supplizio indossano le tute arancioni – impiegate nella propaganda jihadista per alludere ai prigionieri detenuti dagli Stati Uniti a Guantánamo – e, in un paesaggio desertico, circondati da miliziani armati, vengono fatti inginocchiare sul patibolo dove li aspetta la morte per mano di un boia armato di spada. I due anziani uomini decapitati sarebbero seguaci del sufismo, un’antica visione mistica dentro l’Islam, considerata però eretica dai fanatici musulmani. I responsabili dell’uccisione dei due uomini fanno parte della temibile polizia religiosa dell’Isis, l'Hisbah, conosciuta anche nei territori siriani e iracheni sotto l’occupazione del Califfato per le efferate esecuzioni e orribili castighi contro chiunque non rispetti la Sharia, la legge coranica. La follia jihadista non si limita solo disprezzare la vita umana decapitando in modo barbaro i due prigionieri ma, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, nel video si vedono gli estremisti distruggere antenne paraboliche e televisioni e addirittura le tombe considerate contrarie alle tradizioni islamiche.
Il Sinai ormai da diversi anni è il teatro di scontri tra le forze di sicurezza egiziane e i fanatici islamisti. Nel 2011, approfittando del caos seguito alla deposizione di Mubarak, nella strategica penisola è cominciata una vera e propria insurrezione armata da parte di gruppi jihadisti. Il più forte dei quali, Ansar Beit al-Maqdis, nel 2014 ha giurato fedeltà ad Al Baghdadi, capo del sedicente Stato islamico in Siria e Iraq. Sono centinaia i poliziotti e i militari caduti nelle imboscate dei terroristi e adesso sembra che il bersaglio della follia jihadista siano anche i civili, soprattutto di altre confessioni religiose. A dicembre del 2016, una bomba è esplosa all'interno del complesso che ospita anche la cattedrale copta di San Marco, in un quartiere centrale del Cairo uccidendo 28 persone. E in un video diffuso nel febbraio scorso, l'Isis minacciava direttamente i copti egiziani, la comunità cristiana più grande del Medio oriente. Nel delirante messaggio venivano addirittura elencati i nomi di coloro che dovevano abbandonare il Sinai, pena l’uccisione. A seguito della morte di sette membri della chiesa copta avvenuta il mese scorso, circa 400 fedeli hanno lasciato le loro case per rifugiarsi a Ismailia, a un centinaio di chilometri dal Cairo.