L’Ue cambia i simboli sulle etichette di pericolo, migliaia di prodotti a rischio discarica
Dopo un lungo periodo di transizione, presto in tutta l'Unione europea i cittadini e le industrie produttrici dovranno definitivamente dire addio ai vecchi simboli sulle etichette di avviso per i prodotti pericolosi e adeguarsi ai nuovi standard decisi a Bruxelles. Dal primo giugno infatti entra in vigore pienamente il Regolamento comunitario che introduce nuovi criteri di classificazione per le sostanze dalle quali possono derivare dei pericoli e soprattutto nuovi pittogrammi di pericolo da applicare sui recipienti che le contengono.
I nuovi simboli, decisi per uniformare la simbologia in tutti i Paesi del mondo prevedono diversi cambiamenti a cominciare dallo sfondo che non sarà più arancio ma bianco con contorno rosso. Anche i simboli saranno modificati, alcuni in parte, altri completamente. Così ad esempio la “X” diventerà un “!”, il quadrato un rombo e il teschio sarà meno sorridente. Il problema è che anche dopo questi anni molti rivenditori hanno ancora in magazzino le vecchie confezioni e ora rischiano di pagare un conto salatissimo. La legge infatti parla chiaro: oltre la data indicata i rivenditori devono ritirare dal mercato i prodotti che ancora recano i vecchi simboli e smaltirli, pena una multa salatissima che va dai 20mila ai 35mila euro.
"Uno stesso prodotto, con gli stessi ingredienti, con gli stessi effetti sulla salute e sull’ambiente, ma con un diverso modo di rappresentare graficamente i rischi sull'etichetta, verrà gestito in modo opposto. L’uno gettato, l’altro venduto" ha dichiarato Fabio Manara, presidente della Compag, l'associazione delle rivendite agrarie, che nei giorni scorsi ha posto la questione anche al Ministero della Salute. “È solo una questione di forma, non di sostanza. Non si passa da una situazione di mancanza di comunicazione della pericolosità del prodotto ad una in cui si indicano maggiori precauzioni. Cambiano solo le modalità” afferma ancora Compag, sottolineando un paradosso: "Tonnellate di prodotti chimici con vecchia etichetta ancora in commercio andranno a riempire le discariche d’Italia, per essere sostituiti nella catena distributiva con uguali prodotti in uguali quantità, con buona pace dell’ambiente". "C’è da sperare che a prevalere sia il buonsenso e che si trovi un sistema temporaneo che permetta ai piccoli distributori di rientrare dei costi di acquisto della merce già in magazzino" concludono da Compag.