L’Onu ritira l’invito all’Iran: escluso dalla conferenza di pace sulla Siria

Le Nazioni Unite fanno marcia indietro e decidono di escludere l'Iran dalla conferenza di pace sulla Siria, al via domani in Svizzera, ritirando l'invito rivolto a Teheran a causa del suo rifiuto di sostenere la richiesta di dare vita a un governo di transizione. Ad annunciare la decisione del segretario generale Ban Ki-moon è stato il portavoce delle Nazioni Unite Martin Nesirky. L'invito all'Iran era stato rivolto meno di 24 ore prima e aveva suscitato la protesta dell'opposizione siriana, che aveva minacciato di disertare i lavori della conferenza. L'Iran, che è il principale sostenitore del presidente siriano Bashar al Assad,  aveva ribadito in un comunicato la posizione del governo contro le conclusioni di Ginevra 1. L’Iran aveva fatto sapere di non accettare alcuna precondizione alla partecipazione alla conferenza di Ginevra 2: “Se la partecipazione dell’Iran è condizionata dall’accettazione di Ginevra 1, l’Iran non parteciperà a Ginevra 2”.

Le reazioni – Gli Stati Uniti, in seguito alla decisione di Ban Ki-moon, hanno fatto sapere di auspicare che “tutte le parti possano ora tornare a concentrarsi sullo scopo” di “porre fine alle sofferenze del popolo siriano e di avviare un processo verso la transizione politica”. Ad affermarlo è stata la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Jen Psaki. La decisione dell’Onu di ritirare l’invito all’Iran è stata commentata anche dal ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov che ha parlato di “uno sbaglio ma non una catastrofe”. “Ci rincresce, Teheran poteva avere un ruolo nella risoluzione della crisi siriana”, ha osservato Lavrov facendo il punto sull’attività diplomatica del 2013 nel corso di una conferenza stampa.