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Julian Assange e il caso Wikileaks

Assange esulta: “L’Onu è con me. La risposta del Regno Unito? Un insulto”

Nonostante l’intervento del comitato sulle ingiuste detenzioni delle Nazioni Unite, il fondatore di Wikileaks resta perseguito e quindi rimane nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.
A cura di Giorgio Scura
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"Il rapporto Onu mi rende giustizia. Regno Unito e Svezia non possono presentare ricorso ora, hanno avuto sei mesi di tempo per farlo. La risposta del governo britannico è un insulto. Da oggi la mia detenzione è illegale. Abbiamo ottenuto una vittoria significativa. Il rapporto è legalmente vincolante per le autorità di Gran Bretagna e Svezia, che potrebbero subire dei contraccolpi diplomatici nel caso in cui continuassero a respingere le conclusioni delle Nazioni Unite. Il rapporto segna la fine delle argomentazioni legali di Gran Bretagna e Svezia che quindi devono rispettare il verdetto dell'Onu ". Lo ha detto oggi Julian Assange che dovrà rimanere chiuso nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra (dove si sono radunati alcuni suoi sostenitori e tantissimi giornalisti) se non vorrà finire in cella. L'Onu, come anticipato ieri dalla Bbc, gli ha dato ragione dichiarando illeggittima la sua persecuzione. Ma stamattina sia il governo inglese, sia quello svedese hanno fatto sapere che non ubbidiranno all'indicazione dell'Onu. La decisione non ha influenze formali sulle scelte dei paesi, ma solitamente sono indicazioni che i governi seguono. "Il gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria ritiene che le varie forme di privazione della libertà a cui Julian Assange è stato sottoposto costituiscono una forma di detenzione arbitraria", ha detto Seong-Phil Hong, che dirige il gruppo di esperti.

Il fondatore di Weakileaks – ricorda la nota dell'Onu – è stato detenuto in carcere e poi agli arresti domiciliari e si quindi rifugiato presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra nel 2012 dopo aver perso il suo appello presso la Corte Suprema del Regno Unito contro la sua estradizione in Svezia, dove è stata avviata un'inchiesta giudiziaria contro di lui relativa a denunce di abusi sessuale da parte di due donne. Tuttavia, non è stato formalmente accusato, aggiunge. Nel suo parere ufficiale – spiega il comunicato – il gruppo di lavoro ritiene che Assange sia stato sottoposto a diverse forme di privazione della libertà: la detenzione iniziale nella prigione di Wandsworth a Londra, seguita da arresti domiciliari e quindi l"autoesilio' presso l'ambasciata dell'Ecuador. Gli esperti ritengono anche che la detenzione risulta arbitraria perché Assange è stato tenuto in isolamento nel carcere di Wandsworth ed a causa di una mancanza di diligenza da parte dell'Ufficio del procuratore svedese nelle sue indagini che ha portato a una lunga privazione di libertà.

Ma governo britannico ha fatto sapere rifiuta di accettare le conclusioni in favore di Julian Assange dei 5 giuristi indipendenti che compongono Gruppo di lavoro dell'Onu sulla Ingiusta Detenzione e non intende dunque permettere al fondatore di Wikileaks di lasciare liberamente la sede dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra dove ha trovato rifugio oltre tre anni fa. Lo ribadisce oggi un portavoce del Foreign Office, insistendo che la valutazione del panel dell'Onu "non cambia nulla" e annunciando l'intenzione della autorità del Regno Unito di "contestare formalmente questo parere".

E anche il governo svedese ha respinto le conclusioni del gruppo di lavoro delle Nazioni unite secondo cui il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è "detenuto illegalmente" nell'ambasciata londinese dell'Ecuador. Stoccolma afferma che l'australiano abbia scelto volontariamente di stare nella sede diplomatica, dove si è rifugiato dal 2012 e da cui non è più uscito. "Le autorità svedesi non hanno controllo sulla sua decisione di restare lì. Il signor Assange è libero di lasciare l'ambasciata in qualsiasi momento", ha risposto all'Onu il governo svedese.

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