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L’Isis vuole uccidere Papa Francesco, secondo l’ambasciatore in Vaticano

Habeeb Al Sadr avverte che la “banda di criminali” dello Stato Islamico potrebbe prendere di mira il Santo Padre nei suoi due prossimi viaggi all’estero (domenica in Albania e a fine mese in Turchia). Ma il pericolo è anche a Roma.
A cura di Biagio Chiariello
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"Il Papa è in grave pericolo, i terroristi dello Stato islamico vogliono ucciderlo. Ma io lo invito a Baghdad, sapremo proteggerlo". A riferirlo in un’intervista a La Nazione è l'ambasciatore iracheno in Vaticano Habeeb M. H. Al Sadr, confermando quanto già affermato qualche giorno fa tramite il Messaggero. Il diplomatico non mostra dubbi sul fatto che Bergoglio resta tra i possibili target dei jihadisti che, dopo la terza decapitazione nel giro di neanche un mese, stanno seminando il terrore in tutto il mondo. Papa Francesco potrebbe essere colpito in uno dei suoi viaggi apostolici, “ma corre rischi anche restando a Roma", afferma Al Sadr. Qualche giorno fa era stato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a sostenere in un’informativa alla Camera che tra gli obiettivi dell"Islamic State c’è l'Occidente, e tutto quello che lo rappresenta nei simboli, nella cultura e nella politica. Pertanto anche l'Italia”.

I prossimi viaggi all'estero di Papa Francesco

I prossimi viaggi che il Pontefice terrà all’estero sono quelli di domenica in Albania e in Turchia a fine mese. "Credo che potrebbero tentare di ucciderlo durante uno dei suoi viaggi all'estero, ma anche a Roma. Ci sono membri di dell’Isis che non sono arabi, ma canadesi, americani, francesi, inglesi, anche italiani” spiega l’ambasciatore. I terroristi, una "banda di criminali" mossi dall’unica legge del "o ti converti o sono legittimato ad ammazzarti", non sono isolati in Iraq o in Siria, secondo l'ambasciatore iracheno. "Non possiamo escludere un attacco in Europa o America – prosegue Al Sadr – Hanno passaporti occidentali e quindi Isis potrebbe ingaggiare questi combattenti per compiere un atto terroristico nei paesi europei".

Il Vaticano minimizza: Nessuna minaccia per il Santo Padre

Il Vaticano ha minimizzato l'avvertimento, dicendo di non aver ricevuto “segnalazioni credibili per una reale minaccia alla vita del Papa” e che il Santo Padre, quindi, non rivedrà il programma del suo viaggio in Albania. "Girerà sulla sua jeep scoperta bianca, come al solito", assicura il portavoce della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, secondo cui "se la domanda è se ci siano minacce specifiche, la risposta è no". Confermato anche il viaggio in Turchia del 29 e 30 settembre, con doppia tappa a Istanbul e nella capitale Ankara.

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