L’Isis minaccia gli alleati degli Stati Uniti: “Pronta una guerra contro l’Europa”
Lo Stato Islamico minaccia i Paesi alleati della coalizione voluta dagli Stati Uniti per combattere gli stessi jihadisti “e annuncia la guerra contro l’Europa e i cristiani in Siria”. I proclami dei terroristi sono stati pubblicati tramite due video caricati su Youtube e rilanciati dai media egiziani. Si fa appello ai combattenti perché si preparino e "indossino le cinture esplosive". Nel primo filmato si afferma che “lo Stato islamico resisterà nonostante i vostri complotti, le armi che preparate e le munizioni che avete immagazzinato”. L’autenticità è comunque tutta ancora da verificare, come del resto è per tutto i video pubblicati dall’Isis. Ai militanti viene chiesto di "Individuare i vostri obiettivi, preparate le autobomba, le cariche e le cinture esplosive per colpire duramente e uccidere (fracassare le teste, ndr)". Per non lasciare spazio al caso alle minacce del video fanno da sfondo le immagini di Barack Obama, del re saudita Abdullah, del premier britannico David Cameron, del segretario di Stato Usa, John Kerry – in visita proprio al Cairo.
Minacce all'occidente da parte dell'Isis
In un altro filmato si preannuncia la “guerra contro l’Europa e i cristiani in terra di Siria”. In questo caso, una bandiera di Al Qaeda avvolge significativamente quelle di Israele, Usa, Gran Bretagna, Arabia Saudita e Germania. Ma le intimidazioni arrivano anche da al Arabiya, questa volta provenienti da un presunto account dello Stato Islamico su Twitter, e dirette all’Egitto: “Preparatevi a una sorpresa presto”, è il messaggio, nel quale si invoca un’azione unitaria tra i Fratelli musulmani egiziani e lo Stato islamico. Tra gli stati alleati di Obama nella lotta ai jihadisti dello Stato Islamico, c’è anche l’Italia, che si detta è disponibile a fornire aerei da rifornimento ed addestratori nell'ambito dell'offensiva. Qualche giorno fa il Ministro Angelino Alfano ha lanciato l’allarme terrorismo anche per l’Italia, sottolineano però come al momento non ci sono "evidenze investigative" su progetti diretti riguardanti il nostro Paese.