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L’ex Santo Uffizio contro il Papa: “Impossibile la comunione ai divorziati risposati”

Il cardinale Gerhard Mueller, che guida la Congregazione per la Dottrina della Fede, spiega che la Amoris Laetitia non può contrastare i precedenti documenti della Chiesa. Esclusa, dunque, la riammissione all’Eucarestia dei divorziati.
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Il Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, il cardinale tedesco Gerhard Mueller afferma, nel corso di una intervista all’agenzia di stampa austria Kathpress, che la Amoris Laetitia di papa Francesco non può essere interpretata in modo da andare in contrasto con il magistero dei pontefici precedenti. Un modo gentile per dire che non può essere concessa, in nessun caso, la comunione ai divorziati risposati.

Un altro “colpo” al Papa, Mueller lo dà affermando che la Congregazione non risponderà ai “dubia”, cioè alle domande poste al Papa recentemente da quattro cardinali dell’aria conservatrice, in merito alle implicazioni pratiche sulla Amoris Laetitia. La Congregazione, spiega il prefetto dell’ex sant’Uffizio, “agisce e parla” con l’autorità del Papa e non può prendere parte ad uno scontro di questo livello, definito “una differenza di opinione”. Un modo gentile per smarcarsi e lasciare sul Papa tutta la responsabilità di fronteggiare da solo le pressanti domande dei cardinali, che vogliono sapere quale sia l’esatto indirizzo sulla comunione ai divorziati risposati. Domande a cui Francesco non ha risposto e a cui difficilmente risponderà in futuro.

Certo, il Papa potrebbe sempre decidere di assegnare alla Congregazione il compito di rispondere in sua vece, ma sa che Mueller è un tradizionalista su certi temi e che quindi la risposta potrebbe non essere quella desiderata dal pontefice. Sarebbe, inoltre, una risposta da considerarsi definitiva, visto che la Congregazione è la più alta autorità in materia di verità di fede all’interno della Chiesa.

Mueller riconosce che c’è pericolo nella polarizzazione tra fazioni all’intero del mondo cattolico e si augura che “non si scada nella polemica e men che meno che la si crei.” Per questo, rifiuta di commentare il testo della Amoris Laetitia e chiarisce che lo stesso va letto alla luce di documenti precedenti, tra cui una lettera del 1994 inviata dall’allora presidente della Congregazione, il cardinale Joseph Ratzinger, ai vescovi di tutto il mondo, in cui si vietava categoricamente la reimmissione dei divorziati risposati alla Comunione.  Mueller rincara la dose spiegando che l’indissolubilità del matrimonio debba essere “il fondamento irremovibile dell’insegnamento e di ogni accompagnamento pastorale.”

Sarà interessante capire se la posizione di Mueller, già dato in bilico, diventerà ancor più traballante dopo questa intervista. Da mesi, ormai, fonti interne al Vaticano danno l’arcivescovo di Vienna Schonbornn, progressista, pronto al prendere il posto del suo collega cardinale. Quello che è certo è che i passaggi della Amoris Laetitia che chiedono di utilizzare “discernimento” quando si decide se concedere o no la comunione a chi si trova in una condizione di peccato, hanno creato confusione tra i vescovi di tutto il mondo. Qualcuno ha già messo per iscritto che, a determinate condizioni, divorziati risposati potranno tornare a prendere l’Eucarestia: il primo in Italia è il vescovo di Trani, il quale, in una intervista ad un sito cattolico, ha spiegato che bisogna valutare caso per caso  senza ritenere questi fratelli, che soffrono,  condannati per sempre”

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