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L’ex presidente della Polonia: “Dovremmo puntare missili nucleari contro la Russia”

Lech Walesa, premio Nobel per la Pace, dichiara: “Vogliamo che la Nato ci presti i migliori missili di cui dispone, per installarli qui e puntarli nella direzione giusta”.
A cura di Davide Falcioni
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Nell'ormai lontano 1983 vinse il Premio Nobel per la Pace, eppure oggi Lech Walesa – ex presidente polacco da 1990 al 1995 – sembra avere intenzioni piuttosto bellicose. L'ex numero uno di Solidarnosc – la prima organizzazione sindacale indipendente dal blocco sovietico – non ha più incarichi pubblici ma è ugualmente considerata una delle voci più autorevoli in Polonia: il 71enne, che ha condotto il paese fuori dal comunismo, resta una voce ascoltata malgrado spesso le sue destino non poche perplessità: se ne sono accorti anche gli imprenditori che qualche giorno fa si sono dati appuntamento a Sopot, sul Mar Baltico, dove Walesa ha ipotizzato alcuni scenari futuri per l'Europa e il suo rapporto con la Russia.

Lech Walesa: "Abbiamo bisogno di puntare missili contro la Russia"

Intervistato da La Stampa l'ex presidente polacco ha tirato fuori dal cilindro non poche idee curiose, ad esempio sostenendo che ai politici andrebbe impiantato un chip che ne monitori ogni attività, dalla mattina alla sera: gli acquisti effettuati, i luoghi visitati e soprattutto le persone incontrate: "Tutti i dati devono essere pubblici. Completa trasparenza. E se provi a ingannare gli elettori, tu e la tua famiglia siete banditi dalla politica per 50 anni". Ma la proposta più bizzarra arriva parlando di Ucraina e Russia. Lech Walesa arriva a dire: "Abbiamo bisogno di missili da puntare sulla Russia". Poi spiega: "Se Putin ci minacciasse dicendo ‘attenti, ho le armi nucleari', la Nato deve essere pronta a rispondere: ‘Noi ne abbiamo il doppio'. Putin è un irresponsabile e vuol creare scompiglio in Polonia come ha fatto in Ucraina. Per questo vogliamo che la Nato ci presti i migliori missili di cui dispone, per installarli qui e puntarli nella direzione giusta".

L'ipotesi ventilata dall'ex presidente polacco mette i brividi e apre a scenari da Guerra Fredda: "Non faremo guerre, noi non invaderemo nessuno. Ma chiunque pensi di mettere piede sul suolo polacco sappia che siamo pronti a respingerlo. Ci difenderemo. Se un giorno invadono Danzica, noi attaccheremo Mosca".

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