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L’Europa salva la Grecia: su Atene pioveranno 160 miliardi di euro

Ieri l’Eurogruppo ha dato il via libera al piano salva Grecia: per lo Stato ellenico pronti 160 miliardi di euro, 50 dei quali proverranno da privati.
A cura di Alfonso Biondi
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Eurogruppo

La Grecia può tirare un sospiro di sollievo: ieri ha infatti visto la luce il piano salva Grecia o piano Marshall, come piace definirlo a qualche nostalgico del secondo dopoguerra. I Paesi dell'Eurozona e il Fondo Monetario Internazionale erogheranno ad Atene un prestito da 109 miliardi di euro, oltre ai 110 già garantiti un anno fa. Si tratta di una cifra altissima, il cui esborso s'è reso necessario a causa dell'unicità delle crisi in cui versa lo Stato ellenico.

Ma a tendere una mano allo Stato in difficoltà saranno anche i privati: le banche e gli altri investitori privati contribuiranno in altre forme per circa 50 miliardi. Si tratta della cosiddetta partecipazione su base volontaria che si concretizzerà in operazioni di debt-swapt, rollover e buy-back. In questo caso, qualora le agenzie di rating dovessero far scattare il default selettivo e parziale della Grecia, obbligando la Bce  a non poter più usare obbligazioni greche a garanzia dei prestiti alle banche elleniche, saranno gli altri Stati europei a garantire tramite  il fondo salva stati (Efsf). Il Presidente Sarkozy ha spiegato che il coinvolgimento del settore privato riguarderà esclusivamente la Grecia e non Irlanda e Portogallo. A conti fatti, tra mobilitazioni pubbliche e private, gli aiuti per la Grecia raggiungeranno l'ammontare di 160 miliardi di euro.

Varato il piano Salva Grecia

L'Eurogruppo ha varato il piano di aiuti al fine di salvare la Grecia dal default

L'accordo di ieri a Bruxelles ha inoltre ammorbidito le condizioni di restituzione degli aiutLa Gri da parte dei Paesi in difficoltà, tra i quali, oltre alla Grecia, ci sono anche Portogallo e Irlanda. La durata dei prestiti a tali Paesi è stata portata da sette anni e mezzo a un minimo di 15, massimo 30; il tasso di interesse richiesto, invece, è stato ridotto dal 4,5%-5,8% attuale a circa il 3,5%. Secondo il cancelliere tedesco Angela Merkel il nuovo accordo sulla Grecia dovrebbe risolvere i problemi alla radice, rendendo più sostenibili i debiti del Paese e aiutandolo a restaurare la sua competitività.

CHE NE SARA' DEL PARTENONE?- -L'inaspettata proposta della Finlandia di ipotecare il Partenone pare non aver riscosso grande successo. Il governo di Helsinki, secondo indiscrezioni di fonti diplomatiche, avrebbe voluto "ipotecare" il Partenone ed altri beni storici della Grecia al fine di trovarsi con qualcosa in mano in caso di default dello Stato ellenico e della sua possibile insolvenza. Nel piano presentato ieri dall'Eurogruppo non è apparso però nulla del genere. Anche sotto questo punto di vista la Grecia può tirare un sospiro di sollievo.

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