video suggerito
video suggerito

L’Eurogruppo alle prese col Fondo salva Stati, il patto fiscale e la grana Grecia

Ministri dell’economia dell’Ue riuniti a Bruxelles per confrontarsi sui temi caldi dell’agenda comunitaria. Lunedì prossimo a riunirsi saranno i capi di Stato e di governo.
A cura di Alfonso Biondi
0 CONDIVISIONI
Venizelos e Monti

I Ministri dell'economia e delle finanze dei Paesi dell'Unione europea sono a Bruxelles per affrontare i temi caldi dell'agenda comunitaria: al centro del confronto l'aumento del Fondo Salva Stati, la delicatissima situazione in cui versa la Grecia e la bozza del nuovo accordo fiscale che varrà per tutte le nazioni dell'Ue, Gran Bretagna esclusa. L'obiettivo della riunione di oggi è quello di preparare il terreno per un altro incontro, quello di lunedì 30 gennaio, quando ad incontrarsi saranno i capi di Stato e di governo.

Mario Monti, presente all'Eurogruppo in qualità di Ministro dell'economia, ha illustrato ai suoi colleghi il pacchetto sulle liberalizzazioni varato lo scorso venerdì, incassando grandi apprezzamenti sia per le misure contenute nel provvedimento sia per la velocità con la quale è stato varato. Elogi sono arrivati anche dal Commissario agli affari economici Olli Rehn.

Patto fiscale europeo

I partecipanti all'Eurogruppo di oggi si sono poi confrontati sul cosiddetto "Fiscal compact". Il testo, ora, passerà al Presidente dell'Ue Herman Van Rompuy che lo limerà assieme ai tecnici e lo porrà all'attenzione dei capi di Stato e di governo nel prossimo vertice del 30 gennaio. La bozza attuale prevede una sanzione massima dello 0,1% del Pil per i Paesi che non si adeguano alle nuove disposizioni in maniera di deficit (massimo lo 0,5% del Pil) e che, dal 2013, gli aiuti vengano erogati solamente ai Paesi che hanno ratificato il patto. Le sanzioni, decise di volta in volta dalla Corte di giustizia europea, saranno destinate all'Esm.

Fondo salva Stati

Sul Fondo salva Stati (Esm) che andrà a sostituire l'Efsf e che verrà attivato a luglio, c'è un'intesa di massima. Le divergenze, però, riguardano l'ammontare complessivo del Fondo:  il Presidente del Consiglio italiano Mario Monti, il presidente della Bce Mario Draghi, il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde e il Commissario agli affari economici Olli Rehn premono per un sostanzioso incremento della dotazione del Fondo; la cancelliera tedesca Angela Merkel, da canto suo, s'è sempre detta contraria a tale ipotesi. Secondo il Financial Times, però, la dura cancelliera potrebbe dare il proprio assenso a un incremento fino a 750 miliardi di euro in cambio di regole più rigide nel nuovo patto fiscale. La partita, insomma, è tutta da giocare. Per quanto riguarda il Fondo attuale, l'Efsf, si è deciso che resterà attivo fino al 2013 e per attivarlo basterà la maggioranza qualificata.

Grecia

Il caso Grecia riguarda essenzialmente i negoziati, per ora ancora infruttuosi, tra il Paese ellenico e i creditori internazionali sul tasso d'interesse dei nuovi titoli che andranno a sostituire i vecchi: Atene non vorrebbe superare la soglia del 3%, gli investitori, invece, non sono disposti a scendere sotto il 4%. L'Eurogruppo caldeggia un tasso d'interesse che vada dal 3,5% al 4% e chiede che l'accordo venga stipulato in tempi brevi. A marzo andranno in scadenza 14,5 miliardi di bond e se la Grecia non li onorerà, si materializzerà il tanto temuto default.

Monti dopo il vertice: "L'Europa punti su crescita e occupazione"

In una conferenza stampa a margine del vertice di oggi, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha richiamato l'attenzione dell'Europa sui temi dalla crescita e dell'occupazione, auspicando un maggiore impegno dell'Europa su entrambi i versanti. Stuzzicato sul Fondo Esm, il professore della Bocconi ha confermato il "principio di aumentare le risorse", sottolineando tuttavia che l'Italia non ha mai avanzato richieste specifiche sulle cifre da stanziare.

Monti s'è poi concentrato sulla situazione italiana, ribadendo la bontà del decreto sulle liberalizzazioni: "Si capisce che c'è roba vera" ha dichiarato il premier, che ha poi confermato di aver previsto le proteste delle categorie colpite dal provvedimento. "Lo sforzo che dobbiamo fare come governanti pro tempore è spiegare nel modo migliore le decisioni prese" ha aggiunto. E non sono mancati riferimenti alla protesta degli autotrasportatori: "Certi diritti, come quello di sciopero, sono garantiti costituzionalmente, e la stessa Ue si interessa di come assicurare il libero movimento delle merci, pur nel rispetto di questi diritto, ha dichiarato Monti, premettendo però che "il rispetto della legalità è qualcosa che si può e si deve esigere".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views