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L’assurda fine di Marco, Salomon e Jesus: studenti di cinema sciolti nell’acido dai Narcos

I resti di tre studenti di cinema messicani rapiti un mese fa dai Narcos sono stati ritrovati in un casolare a Jalisco. Dopo essere stati torturati, i criminali hanno sciolto i loro corpi nell’acido. La polizia ha arrestato due uomini accusati di far parte del Cartello Jalisco Nueva Generación, lo stesso gruppo che ha sequestrato tre napoletani in gennaio.
A cura di Mirko Bellis
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Da sinistra: Salomón, Marco e Jesus. I tre studenti messicani di cinema rapiti e uccisi dai Narcos
Da sinistra: Salomón, Marco e Jesus. I tre studenti messicani di cinema rapiti e uccisi dai Narcos

Salomón Aceves Gastélum, Jesus Daniel Diaz e Marco Avalos avevano una passione in comune: il cinema. Frequentavano il secondo anno dell’Università di Arti visive a Guadalajara, la capitale dello Stato messicano di Jalisco. I tre studenti avevano deciso di realizzare un cortometraggio in un casolare a Tonalà, una località poco distante da Guadalajara. Il 19 marzo scorso, finita la giornata di riprese stavano rientrando quando la loro auto ha avuto un guasto lungo l’autostrada. E’ stato in quel momento che sono sopraggiunti due fuoristrada con a bordo un gruppo di uomini armati. Secondo alcuni testimoni, dai pick up sono scese almeno sei persone che hanno obbligato i giovani ha salire sui loro veicoli. Da allora è sceso il silenzio sulla sorte dei tre aspiranti registi, scomparsi nel nulla. Il caso ha provocato un’ondata di proteste nello Stato di Jalisco: ad un mese dal loro rapimento erano scesi in piazza gli studenti dell’università di Guadalajara e anche celebri registi messicani, come Guillermo del Toro e Alfonso Cuarón, avevano chiesto pubblicamente la loro liberazione.

Pochi giorni fa, le forze speciali messicane hanno iniziato una massiccia operazione alla ricerca degli studenti rapiti. Ma lunedì è arrivata purtroppo la notizia della loro morte. Il procuratore capo di Jalisco, Raúl Sánchez Jiménez, ha confermato che i resti trovati in un casolare appartengono a Salomón, Jesus e Marco. In una conferenza stampa, gli inquirenti hanno spiegato che i tre ragazzi erano stati rapiti dai narcotrafficanti del Cartello Jalisco Nueva Generación, che li avevano scambiati per appartenenti ad un gruppo rivale, i Nueva Plaza.

Due uomini sono stati arrestati finora e dalla loro confessione sono emersi i particolari del rapimento e uccisione degli studenti. Il casolare scelto dai giovani registi per le riprese del cortometraggio apparteneva alla zia di uno di loro, legata però in passato al Cartello Nueva Plaza. Era da giorni che i criminali tenevano sott'occhio i movimenti dei tre perché temevano che stessero preparando l’arrivo del boss rivale, Diego Gabriel Mejía, che presto dovrebbe tornare in libertà. Dopo il loro sequestro, i Narcos hanno portato i giovani in una casa di campagna dove, dopo un brutale interrogatorio, li hanno uccisi. Secondo quanto ha dichiarato Lizette Torres, a capo delle indagini, per far sparire le tracce i narcotrafficanti hanno sciolto nell'acido solforico i corpi di Salomón, Jesus e Marco. Torres ha precisato che gli inquirenti stanno ancora analizzando i resti trovati nel casolare ma tutti gli indizi fanno pensare che si tratta proprio dei tre studenti di cinema rapiti oltre un mese fa. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti 46 bidoni contenti l’acido utilizzato per far sparire i corpi dei tre ragazzi.

La Commissione per i diritti umani di Jalisco ha chiesto agli organi di governo una maggiore protezione contro i rapimenti. Un fenomeno che registrata cifre allarmanti: solo a Jalisco dal 2013 al 2017 sono oltre 14.000 le persone scomparse. E proprio nello Stato messicano affacciato sull'oceano Pacifico, il 31 gennaio scorso sono stati sequestrati anche tre nostri connazionali. E’ stato ormai provato che Raffaele Russo, il figlio Antonio ed il nipote Vincenzo Cimmino sono stati rapiti da quattro poliziotti i quali li hanno poi consegnati ai narcotrafficanti del Cartello Nueva Generación di Jalisco. Secondo l’avvocato delle famiglie, Claudio Falleti, i tre sarebbero ancora vivi: “Per le autorità messicane i nostri connazionali sono vivi e l'attività investigativa si sta muovendo in questa direzione", ha dichiarato il legale a fine marzo.

Salomón, Jesus e Marco avevano il sogno di diventare registi e invece si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. La loro morte si va ad aggiungere all'enorme lista di omicidi che da anni insanguina il Messico, dilaniato dai Narcos e dalla guerra alla droga.

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