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Isole Kiribati, abitante chiede lo status di rifugiato climatico alla Nuova Zelanda

L’arcipelago è minacciato dall’innalzamento delle acque, così Ioane Teitiota, ha avanzato la richiesta al governo di Wellington. E’ il primo caso al mondo e potrebbe portare a delle clamorose modifiche dei trattati internazionali sui profughi.
A cura di Biagio Chiariello
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Ioane Teitiota, abitante di Kiribati, il minuscolo arcipelago del Pacifico meridionale (808 chilometri quadrati in tutto), potrebbe diventare protagonista di un importante precedente giurisprudenziale. L'uomo ha chiesto lo status di rifugiato alla Nuova Zelanda, dal momento che le paradisiache isole coralline sulle quali vive  sono minacciate dall'innalzamento delle acque e altri effetti del cambiamento climatico, come la contaminazione dell'acqua potabile e gli allagamenti delle abitazioni. C'è da dire che Teitiota era emigrato da Kiribati con la moglie 6 anni fa per migliori prospettive in Nuova Zelanda, dove sono nati i loro tre figli. Ma il governo di Wellington ha rifiutato, per ben 2 volte, di riconoscergli lo status di rifugiato, in quanto a Kiribati non ci sarebbero pericoli per lui e la sua famiglia associabili al crescente innalzamento del mare. In altre parole la domanda di asilo manca dei criteri legali, come la paura di persecuzione o minacce di morte.

Ma secondo il suo avvocato, Michael Kitt, il pericolo non sarebbe rappresentato da qualcuno, quanto piuttosto dalla grave scarsità di tutela ambientale di Kiribati. "L’accesso all’acqua dolce è un diritto fondamentale. Il governo di Kiribati è incapace, e anche reticente, a garantire questi diritti in quanto del tutto fuori del loro controllo", adduce il legale. Per questo motivo Teitiota si è rivolto in appello all'Alta Corte a Auckland, che ora dovrà prendere la decisione finale.

L'azione legale dell'avvocato Kitt potrebbe dunque portare ad una clamorosa modifica delle leggi e dei trattati internazionali sui profughi: "La convenzione sui profughi che è entrata in vigore alla fine della seconda guerra mondiale deve essere cambiata, per incorporare le persone che fuggono dalla catastrofe climatica, e quello che sta accadendo in molte piccole isole del Pacifico è una catastrofe", ha aggiunto. C'è da dire che la complicata situazione delle isole Kiribati ha costretto il presidente Anote Tong, a fine 2012, a prendere in considerazione la possibilità di deportare la popolazione verso le vicine isole Fiji e Timor Est, dal momento che i cambiamenti climatici rischiano di portare nei prossimi decenni alla totale scomparsa dei paesaggio da sogno degli atolli.

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