Kim Jong-un lancia tre missili nel Mar del Giappone. Mai così vicini alla Corea del Sud
La Corea del Nord ha lanciato questa mattina, 2 novembre, almeno tre missili balistici a corto raggio (Srbm) nel mar del Giappone, uno dei quali ha volato attraverso il suo confine marittimo de facto con la Corea del Sud. Secondo il comando di Stato maggiore, i test sono stati effettuati da un sito all’interno o intorno a Wonsan, città sulla costa orientale, intorno alle 8.51 locali (00.51 in Italia).
"È la prima volta che un missile cade vicino alle nostre acque territoriali a sud della linea settentrionale di confine (Nll) da quando la penisola coreana è stata divisa", ha dichiarato il generale dell'esercito Kang Shin-chul, a capo delle operazioni del JCS, lo Stato Maggiore Congiunto di Seul. "Si tratta di un fatto senza precedenti e non può essere tollerato. Le nostre forze armate risponderanno con fermezza".
E così è stato: a quella che "di fatto rappresenta un'invasione territoriale" Seul ha risposto lanciando tre "missili aria-superficie di precisione" nelle acque a nord del confine marittimo intercoreano, hanno reso noto i vertici militari sudcoreani.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha convocato una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale. "Deploriamo la provocazione della Corea del Nord condotta durante il periodo di lutto nazionale (per la morte dei 156 ragazzi sabato sera durante i festeggiamenti di Halloween, ndr), che riflette e mostra chiaramente quanto il regime nordcoreano sia disumano e trasgredisca la moralità umana", ha dichiarato il suo ufficio in un comunicato stampa.
Secondo gli analisti militari, la nuova protesta di Pyongyang è da interpretare come un segnale di protesta alle nuove manovre militari aeree congiunte iniziate tra gli USA e la Corea del Sud, le prime di questo tipo negli ultimi cinque anni e considerate una minaccia ai suoi confini dal regime di Kim Jong Un.