“Kiev ha pianificato attacchi ai russi in Siria con l’appoggio dei curdi”: i documenti top secret Usa
L’Ucraina avrebbe pianificato attacchi armati ai militari russi in Siria con l'appoggio dei curdi ma poi avrebbe rinunciato per un diretto intervento di Zelensky che ha bloccato tutto. È l’ultima rivelazione che emerge dalla grande fuga di documenti top secret del Pentagono che ha portato all’arresto del 21enne statunitense Jack Teixeira, in servizio nella guardia nazionale.
A rivelare il possibile allargamento della guerra in Ucraina anche al territorio siriano è il Washington Post che cita documenti dell'intelligence statunitense emersi dalla fuga di notizie. L’idea di attaccare reparti militari di Mosca di stanza in Siria, dove hanno appoggiato il regime di Assad nella sanguinosissima guerra civile che ha devastato il Paese, risalirebbe alla seconda metà dello scorso anno.
L'Ucraina voleva colpire la brigata Wagner in Siria
Sempre secondo il quotidiano statunitense, sarebbe stato lo stesso presidente ucraino a bloccare tutto dando lo stop all'operazione nel dicembre scorso. Stando alle stesse fonti, il piano di Kiev era di attaccare i russi con droni armati con l’appoggio dei miliziani curdi. L’intento sarebbe stato quello di colpire le forze della brigata Wagner, la stessa che è impegnata oggi nei sanguinosissimi combattimenti attorno a Bakhmut, nell’Ucraina meridionale, mettendo in atto proprio le tattiche imparate negli anni di guerra in Siria casa per casa.
Nel documento visionato dal giornale viene spiegato che l’operazione segreta sarebbe dovuta servire a imporre ulteriori costi sia economici che di vite umane ai russi e ai mercenari del Gruppo Wagner con lo scopo di allentare la pressione sulle truppe ucraine. La speranza era che Mosca potesse riposizionare alcune delgi uomini inviati in Ucraina. I documenti di intelligence, raccolti fino al 23 gennaio scorso, indicano che Volodymyr Zelensky però ha bloccato il piano.
Kiev ha difeso Bakhmut contro il parere di Washington
Altri documenti segreti emersi dalla fuga di notizie rivelano anche che Kiev ha difeso Bakhmut contro il parere di Washington. Dai file infatti emerge che a gennaio gli Stati Uniti hanno avvertito Kiev che impedire l'avanzata russa nella zona era impresa troppo dispendiosa in quanto le forze russe sono soverchianti per numero di uomini inspiegati.
In particolare, in un documento consultato dal quotidiano, il Pentagono afferma che i "costanti" progressi conseguiti dalla Russia nell'area dallo scorso novembre "hanno compromesso la capacità dell'Ucraina di tenere la città", e raccomanda un ritiro prima di febbraio. Indicazioni evidentemente non seguite da Kiev che ha ingaggiato attorno a Bakhmut uno scontro sanguinosissimo, con perdite ingenti da entrambe le parti. Uno scontro che va avanti ancora adesso con le forze russe che hanno guadagnato terreno ma molto lentamente.