Kiev: “Disposti a negoziare con la Russia, ma non ora. Il momento della diplomazia non è arrivato”
Secondo il governo ucraino non esistono ancora i presupposti per avviare un dialogo con la Russia. A quasi un anno dallo scoppio della guerra Andriy Melnyk, viceministro degli Esteri ucraino, ha chiarito in un'intervista a Rtl la posizione del suo Paese: "Saremmo disposti a negoziare, ma questo non è il momento", ha spiegato.
"La chiave per porre fine alla guerra è al Cremlino. Se Mosca è disposta a tenere dei colloqui, allora ci saremo anche noi. Ma il momento della diplomazia non è ancora arrivato", ha aggiunto l’ex ambasciatore ucraino in Germania. Secondo Melnyk, il discorso tenuto due giorni fa dal presidente russo Vladimir Putin all’Assemblea federale "non è di buon auspicio" per l’Ucraina.
Il viceministro ha poi assicurato che Kiev non ha richiesto munizioni a grappolo agli alleati, ribadendo invece che l’Ucraina ha bisogno di missili a lungo raggio e aerei da combattimento. Come per i negoziati, difficile al momento, secondo Melnyk, ristabilire rapporti amichevoli con i russi. "Sfortunatamente, una grandissima maggioranza di persone in Russia sostiene ancora la guerra di annientamento di Putin. E questo è il segnale per noi che sarebbe sbagliato chiamare i russi amici. Per farlo, la guerra deve prima finire", ha affermato il viceministro.
La Russia all'ONU: "Dovevamo difendere le persone nel Donbass"
Alle parole dell'esponente ucraino ha indirettamente risposto Vassily Nebenzia, ambasciatore russo all'ONU. Intervenuto ieri all'Assemblea Generale il diplomatico ha dichiarato: "Credere alle accuse contro la Russia di azioni non provocate contro l’Ucraina è possibile solo ignorando gli otto precedenti anni in cui il regime nazionalista criminale è arrivato a Kiev supportato dall’Occidente. Iniziare la storia nel 2022 è un’azione intenzionale dell’Occidente per confondere le persone". Nebenzia ha poi sottolineato che "non avevamo nessuna altra opzione per difendere le persone del Donbass".
Guterres: "L'invasione russa è stata una violazione della carta ONU"
Che un negoziato appaia ancora come un miraggio lo ha dichiarato ieri anche il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres: "Il traguardo di un anno dall’invasione russa dell’Ucraina è una triste pietra miliare. L’invasione è un affronto alla nostra coscienza collettiva, una violazione della Carta Onu e del diritto internazionale. L’attacco russo sfida i principi e i valori fondamentali del nostro sistema multilaterale. Oggi le prospettive possono sembrare fosche, ma una pace duratura deve basarsi sulla Carta Onu – ha aggiunto – Più a lungo continuano i combattimenti, più difficile sarà questo lavoro".