Kenya, i guerriglieri Al-Shabaab tornano a colpire: uccisi 36 lavoratori
Ennesimo attentato nel Nord-Est del Kenya, dove una decina di giorni fa un gruppo di guerriglieri Shaabab ha ucciso 28 passeggeri di un bus perché non erano musulmani. Stavolta sotto il fuoco dei miliziani sono caduti 36 lavoratori in una cava a una quindicina di chilometri da Mandera, al confine con la Somalia. La notizia è stata data dal comandante degli agenti della contea locale, Noah Mwivanda, che ha spiegato come le vittime siano state uccise all'una di notte (ora locale) da un gruppo di uomini armati del movimento mentre dormivano in una cava di Koromey, a circa 20 chilometri dalla città di Mandera. “Finora sul posto abbiamo contato 36 cadaveri. L'attacco è simile a quello nel quale sono state uccise 28 persone su un bus il mese scorso. Non abbiamo ancora stabilito il motivo dietro l'ultimo attacco", ha detto Mwivanda. Tutti i lavoratori sarebbero stati ammazzati nel corso di un'imboscata. "Le vittime sono state allineate a terra, prima di essere colpite con arma da fuoco da distanza ravvicinata. Quattro corpi erano decapitati, mentre altri avevano ferite da proiettili alla testa e al petto", ha raccontato un residente.
Violenze e sangue in Kenya
In Kenya si sono moltiplicati gli attentati dal 2011 e le truppe dell’Unione africana sono venute dare man forte a quelle keniote nella lotta al terrorismo dei gruppi Shaabab, con scarsi risultati tuttavia se si vanno a considerare gli ultimi drammatici fatti di cronaca. Secondo un quotidiano locale ora il ministro dell’Interno, Ole Lenku, e il capo della polizia del Paese, David Kimaiyo, del Corno d’Africa rischiano il posto, anche perché non gli è mai stato perdonato di non aver saputo evitare il blitz al centro commerciale Westgate, a Nairobi, del settembre 2013, in cui persero la vita 67 persone.