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Kenya, arrestato per aver fatto a pezzi 42 donne: serial killer evade un mese dopo aiutato da agenti

La vicenda del 33enne Collins Jumaisi Khalusha aveva destato scalpore e indignazione nel Paese africano dopo che l’uomo aveva confessato di aver ucciso e fatto a pezzi col suo machete ben 42 donne, tra cui la moglie, gettando poi i resti in una discarica a cielo aperto. Incriminati 5 agenti.
A cura di Antonio Palma
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Arrestato e incarcerato per aver adescato e fatto a pezzi col machete 42 donne, un serial killer keniota è evaso un mese dopo insieme ad altri detenuti aiutato dagli stessi agenti di custodia. È l’assurda vicenda di Collins Jumaisi Khalusha, 33enne arrestato in seguito al ritrovamento di nove corpi mutilati di donne in una cava abbandonata nella capitale del Kenya, Nairobi.

La sua vicenda aveva destato scalpore e indignazione nel Paese africano dopo che l’uomo aveva confessato di aver ucciso e fatto a pezzi col suo machete ben 42 donne, tra cui la moglie, gettando poi i resti in una discarica a cielo aperto a Mukuru, un sobborgo a sud della capitale. Da quel momento era tenuto in custodia in una cella di una stazione di polizia ma la sua detenzione è durata poco visto che nei giorni scorsi è evaso insieme ad altri dodici detenuti.

Una fuga rocambolesca avvenuta scalando un muro e tagliando un tetto di rete metallica e scoperta solo martedì mattina durante la colazione ma, secondo le autorità locali, possibile solo grazie all’aiuto di alcuni agenti complici. “Khalusha e altre 12 persone sono fuggite dopo essere state aiutate da persone interne" ha spiegato la polizia secondo la quale i 12 individui fuggiti insieme al serial killer erano cittadini eritrei detenuti per essere entrati illegalmente nel Paese. Otto agenti in servizio sono stati sospesi, ma le indagini si concentrano su cinque di loro, accusati mercoledì di aver aiutato i detenuti a evadere.

Collins Jumaisi Khalusha era finito in manette in seguito al ritrovamento di nove corpi mutilati di donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni. I cadaveri, smembrati e con segni di tortura, erano chiusi in sacchetti gettati in una cava abbandonata usata come discarica. A luglio la polizia ha dichiarato che il 33enne aveva confessato l'omicidio di 42 donne, tra cui sua moglie scomparsa nel 2022. L’ultimo degli omicidi confessati sarebbe avvenuto l’11 luglio.

L'avvocato del signor Khalusha però ha negato l'accusa, affermando che il suo cliente era stato torturato affinché confessasse. Il legale ha detto che l’uomo era comparso venerdì in tribunale a Nairobi, dove il magistrato aveva ordinato altri 30 giorni, in modo che la polizia potesse completare le indagini sul caso.

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