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Kenya, 14 morti nell’assalto all’hotel a Nairobi. Il presidente: “Uccisi tutti i responsabili”

Almeno 14 persone sono morte nell’attacco all’hotel di lusso di Nairobi sferrato martedì pomeriggio e rivendicato dai terroristi di al Shabaab. Il presidente keniano Uhuru Kenyatta ha detto che l’operazione per mettere in sicurezza l’area si è protratta per tutta la notte e che ci sono stati scontri a fuoco fino all’alba.
A cura di Susanna Picone
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Avrebbe causato almeno 14 vittime e decine di feriti l’attacco compiuto martedì in un hotel di lusso a Nairobi, in Kenya, dai terroristi islamici somali al-Shabaab. A dirlo è il presidente Uhuru Kenyatta, che ha precisato che l'operazione per mettere in sicurezza l'area si è protratta per tutta la notte tra martedì e mercoledì e che ci sono stati scontri a fuoco fino all'alba. “Le forze di sicurezza keniane hanno ucciso tutti gli estremisti islamici che hanno assaltato l'albergo di Nairobi e l'area commerciale circostante strappando 14 vite innocenti”, ha comunicato il presidente parlando ai giornalisti per annunciare la conclusione dell’operazione ma senza precisare quanti fossero gli aggressori (secondo alcune fonti sarebbero stati almeno sei). Tra le persone rimaste ferite c’è anche un agente delle squadre speciali. La conferenza stampa del presidente del Kenya è stata trasmessa in diretta dalle televisioni locali.

L'attacco all'hotel in Kenya – L'attacco è iniziato alle tre del pomeriggio di martedì nella Riverside Drive, una strada di un quartiere di lusso di Nairobi. Oltre all'hotel, la struttura colpita ospita anche banche, uffici, ristoranti e bar. Da quanto ricostruito, i terroristi hanno forzato un posto di blocco sparando sulle guardie e lanciato bombe su tre vetture parcheggiate davanti a una banca. Poi, approfittando del caos, sono entrati nell'hotel e uno di loro, un kamikaze, si sarebbe fatto esplodere ferendo alcuni ospiti. Le forze di sicurezza keniane hanno posto sotto controllo sei dei sette piani del complesso. Alcuni corpi sono stati trovati nei ristoranti al primo piano, altri nei piani più alti. “C'è sangue dappertutto”, hanno raccontato i testimoni. La rivendicazione degli al-Shabaab è arrivata poco dopo attraverso la loro radio, Al Andalus. Già in passato il gruppo aveva colpito il Kenya.

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