Kazakistan. Violenta bimba di 4 anni: condannato alla castrazione chimica, viene salvato in extremis
Avrebbe dovuto essere il primo uomo in Kazakistan condannato per pedofilia a sottoporsi alla castrazione chimica, ma è stato salvato all’"ultimo momento". Il trentenne era stato incarcerato per aver violentato una bambina di quattro anni nel 2008 e la sentenza prevedeva che avrebbe dovuto sottoporsi alla procedura sei mesi prima del suo rilascio dal carcere. L'uomo, di cui non si conoscono le generalità, doveva essere il primo caso di castrazione chimica nel Paese da quando è stata approvata la legge che prevede punizioni esemplari per chi abusa sessualmente di un minore, ma il giudice d'appello Nurmakhan Zhorabekov ha stabilito che la legge non può essere retroattiva. A far pendere l'ago della bilancia a vantaggio dello stupratore è stato infatti l'aver commesso il delitto undici anni fa, come spiega il Daily Mail.
L'ex presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev, aveva comunicato un investimento in migliaia di dosi di un farmaco (il Cyproterone, un anti-androgeno steroideo sviluppato per combattere il cancro) che impedisce che i trasgressori ripetano violenze sessuali quando vengono rilasciati dal carcere. L'iniezione è prevista da alcuni codici penali come condanna temporanea per stupratori e pedofili. Le relazioni riferiscono che gli stupri di bambini nell'ex stato sovietico sono raddoppiati a circa 1.000 all'anno nel periodo tra il 2010 e il 2014.
"Provoca l'abbassamento della libido", ha detto l'urologo e andrologo dott. Mirzakhmet Zhanadilov in merito al farmaco utilizzato. "Per questo persone, oltre a somministrare il farmaco controlliamo anche il testosterone con l'uso del laboratorio." Ma la psicologa Gulnara Aytnzhanova ha avvertito che l'uso della castrazione chimica porterebbe i pedofili a sfociare in atti di rabbia e violenza. "Ci saranno odio, odio per la società, odio verso le altre persone", ha detto.