Kara-Murza, oppositore di Putin, arrestato “perché ha accelerato il passo alla vista della polizia”
È stato arrestato perché alla vista della polizia avrebbe accelerato il passo compiendo "un atto di disubbidienza" che "è una infrazione amministrativa prevista dall’articolo 19.3, parte prima del Codice Amministrativo". È quanto si legge nel verbale di arresto del dissidente russo Vladimir Kara-Murza che lo scorso 11 aprile è stato fermato dalla polizia mentre si dirigeva verso casa a Mosca prima di essere processato e condannato a 15 giorni di carcere.
Su Telegram il suo avvocato Vadim Prokhorov ha diffuso il verbale dell'arresto nel quale si legge che Kara-Murza intorno alle 18.30 di lunedì 11 aprile "alla vista degli agenti di Polizia, ha cominciato a camminare, con una decisa accelerazione del passo". Secondo quanto riferisce la polizia che lo ha fermato non lontano da casa sua quindi "il cittadino Vladimir Kara-Murza dopo aver notato la pattuglia, si è comportato in maniera inadeguata, cambiando la traiettoria dei suoi movimenti, e cercando poi di dileguarsi entrando in uno stabile della città di Mosca". Un arresto giustificato dal fatto che l'uomo avrebbe infranto l'articolo 19.3 del Codice Amministrativo che punisce la mancata ottemperanza a una richiesta delle forze dell’ordine con una pena che va da una multa di mille rubli fino all’arresto amministrativo con la massima durata di quindici giorni di reclusione. L'uomo processato poco dopo l'arresto è stato condannato a scontare la pena detentiva. Poche ore prima il suo fermo, la Cnn avesse trasmesso una sua intervista nella quale definiva il Cremlino "un manipolo di criminali".
Politico, giornalista e storico, Kara-Murza è entrato in politica con l’Unione delle forze di destra, la SPS, partito fondato da Anatolij Chubais e Boris Nemtsov; fu il portavoce di quest'ultimo, assassinato a colpi di pistola nel febbraio 2015. Da sempre oppositore alle politiche di Putin, è stato anche vicedirettore del canale televisivo fondato da Mikhail Khodorkovsky, dissidente incarcerato in Siberia per otto anni. Ha subito due tentativi di avvelenamento, con dinamiche molto simili a quello di Aleksej Navalny, al quale si era avvicinato ai tempi della sua ascesa. Subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina, Kara-Murza è stato uno dei fondatori del Comitato antimilitare della Russia.