“Kamala Harris è diventata nera, prima era indiana”: l’insulto razzista di Trump alla rivale
"È indiana o è nera?". Donald Trump mette in discussione l'identità di Kamala Harris, intervenendo a Chicago alla convention della National Association of Black Journalists (Nabj)Continuano gli attacchi violenti del candidato alla Casa Bianca Donald Trump alla rivale dem Kamala Harris. In questo caso non si tratta di un insulto sessista, come quelli registrati negli ultimi giorni di campagna elettorale, ma di un frase razzista.
L'ex presidente Donald Trump ha affermato che la sua avversaria per le presidenziali 2024, la vicepresidente USA Kamala Harris, "è diventata nera" qualche anno fa. "All'improvviso, ha cambiato identità" ha aggiunto. Trump è stato intervistato a un convegno di giornalisti neri a Chicago e ha risposto a un intervistatore che gli aveva domandato se è d'accordo con i repubblicani di Capitol Hill che hanno definito Harris un'"assunzione secondo criteri DEI (diversità, equità inclusione) ".
Trump ha risposto mettendo in discussione l'eredità di Harris. "È sempre stata di origine indiana e ha sempre promosso solo l'eredità indiana. Non sapevo che fosse nera fino a diversi anni fa, quando è diventata nera, e ora vuole essere conosciuta come nera. Quindi non so, è indiana o è nera?" ha detto l'ex presidente.
"Rispetto entrambi, ma ovviamente lei no, perché è sempre stata indiana e poi all'improvviso ha cambiato identità ed è diventata una persona nera", ha detto alla convention della National Association of Black Journalists. "Penso che qualcuno dovrebbe indagare anche su questo". madre di Harris era indiana e il padre giamaicano, entrambi sono immigrati negli Stati Uniti. Harris è nata a Oakland, in California, e ha frequentato un'università storicamente nera, la Howard University, a Washington.
Dura la replica della Casa Bianca, secondo cui i commenti di Donald Trump sull'identità razziale di Kamala Harris sono "offensivi" e "ripugnanti": lo ha detto la portavoce Karin Jean-Pierre rispondendo ad una domanda sulle parole del tycoon. "Nessuno ha il diritto di dire a qualcuno chi è. Lei è la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. Dobbiamo portare un po' di rispetto al suo nome, punto".
J.D. Vance ha preso le difese di Trump, dicendo che ha avuto "coraggio" a rispondere alle domande dell'associazione dei giornalisti afroamericani mentre Kamala Harris "continua a nascondersi come la codarda che è".
I toni della campagna elettorale si erano accesi da subito durante il primo comizio della vicepresidente degli Stati Uniti a Milwaukee, nel Wisconsin. In quel caso Harris, parlando del suo passato come procuratrice in California, aveva attaccato il candidato repubblicano paragonandolo a truffatori e predatori sessuali, e ha ripetuto le stesse accuse ad Atlanta. Qui Harris ha sfidato apertamente Donald Trump, deridendolo per la sua marcia indietro sul duello tv di settembre dopo essersi impegnato a farlo con Joe Biden e auspicando che "riconsideri di incontrarmi sul palco del dibattito".
"Donald, se hai qualcosa da dire, dimmelo in faccia", sono state le parole di Kamala Harris.