Julian Assange è libero e ha lasciato il Regno Unito: il fondatore di Wikileaks ha patteggiato con gli USA
Julian Assange è tornato in libertà e nella mattinata di ieri ha lasciato il Regno Unito e la prigione vicino Londra dove era stato detenuto per cinque anni con l'accusa di aver cospirato per hackerare computer governativi e violato una legge sullo spionaggio. Nello specifico nel luglio 2010 il sito WikiLeaks iniziò a pubblicare l’Afghanistan War Diary, una raccolta di 90 mila documenti del governo americano sulle operazioni militari a Kabul. Pochi mesi dopo, fu la volta di 400 mila file sulla guerra in Iraq. Materiale “top secret” che ha svelato al mondo i crimini commessi dall’amministrazione statunitense nei teatri di conflitto. Tra i 10 milioni di dossier rivelati c’era anche quello sui metodi di tortura dei prigionieri a Guantánamo Bay e sugli attacchi dagli elicotteri Apache contro obiettivi civili a Baghdad.
L'annuncio della liberazione di Assange è stato dato da WikiLeaks dopo la notizia del patteggiamento raggiunto con la giustizia americana. La Casa Bianca, in ogni caso, si è dichiarata estranea alla trattativa.
Assange – spiega una nota – "ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh la mattina del 24 giugno, dopo avervi trascorso 1901 giorni. Gli è stata concessa la libertà su cauzione dall'Alta corte di Londra ed è stato rilasciato nel pomeriggio all'aeroporto di Stansted, dove si è imbarcato su un aereo ed è partito dal Regno Unito".
"Questo è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite. Ciò ha creato lo spazio per un lungo periodo di negoziati con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha portato a un accordo che non è stato ancora formalmente finalizzato", viene specificato da Wikileaks. "Assange dopo più di cinque anni in una cella di 2×3 metri, isolato 23 ore al giorno, presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli, che hanno conosciuto il padre solo da dietro le sbarre", conclude la nota.
Assange ha patteggiato con il Dipartimento di Giustizia USA
Julian Assange ha accettato di dichiararsi colpevole ammettendo di aver commesso un reato legato alla rivelazione di documenti riservati americani. Il patteggiamento fa parte di un accordo con il Dipartimento di Giustizia USA che gli permetterà di evitare la reclusione negli Stati Uniti e di tornare in Australia.
Secondo i termini del nuovo accordo, i pm del Dipartimento di Giustizia chiederanno una condanna a 62 mesi, che equivale agli oltre cinque anni che Assange ha già scontato in un carcere di massima sicurezza a Londra. Il patteggiamento dunque riconoscerebbe il tempo già trascorso dietro le sbarre, consentendo al fondatore di Wikileaks di tornare subito in Australia, il suo Paese natale.
Di cosa è accusato Julian Assange
Assange è accusato di 18 capi di imputazione in una incriminazione del 2019 per il suo presunto ruolo nella diffusione di carte top secret, reato che comporta un massimo di 175 anni di prigione, anche se è altamente improbabile che possa essere condannato ad una simile pena. Assange era perseguito dalle autorità statunitensi per aver pubblicato documenti militari riservati forniti dall'ex analista dell'intelligence dell'esercito Chelsea Manning nel 2010 e nel 2011. Funzionari statunitensi hanno affermato che Assange ha spinto Manning a ottenere migliaia di pagine di dispacci diplomatici statunitensi non filtrati che potenzialmente mettevano in pericolo fonti riservate, rapporti di attività significative legate alla guerra in Iraq e informazioni relative ai detenuti di Guantánamo Bay.
Negli ultimi mesi il presidente Joe Biden aveva più volte alluso a un possibile patteggiamento promosso dai funzionari del governo australiano per riportare Assange in Australia. Agenti dell'Fbi e del Dipartimento di Giustizia si sono opposti a qualsiasi intesa che non includesse una dichiarazione di colpevolezza da parte di Assange, hanno riferito alla Cnn persone informate sulla questione. Il mese scorso, un tribunale del Regno Unito ha stabilito che Assange aveva il diritto di fare ancora appello contro l'estradizione negli Stati Uniti, regalandogli una vittoria nella sua lunga lotta per evitare il processo negli Stati Uniti per i suoi presunti crimini.