Julian Assange estradato in Svezia: i legali del capo di Wikileaks preparano l’appello
Come riporta anche tech fanpage, il capo di WikiLeaks, Julian Assange, sarà estradato in Svezia, dove è accusato di violenza sessuale. Il giudice Howard Riddel, che si è occupato nel Regno Unito del suo caso, ha quindi accolto la richiesta di estradizione inoltrata dalla magistratura svedese e ora il fondatore di Wikileaks ha soltanto sette giorni di tempo per fare appello.
Secondo il tribunale britannico, il cui verdetto è stato pubblicato online in ben 28 pagine, l'estradizione di Julian Assange non comporterebbe alcuna violazione dei suoi diritti umani, e non esistono prove tangibili in base alle quali il fondatore di WikiLeaks potrebbe essere poi portato dal Paese Scandinavo negli Stati Uniti dove incombe su di lui l'accusa di spionaggio.
I legali di Julian Assange, accusato in Svezia di un presunto reato di stupro, saltato fuori (per caso?) con l'esplodere degli scandali di WikiLeaks, stanno ora valutando le loro prossime mosse. In particolare, oltre al ricorso all'appello nel Regno Unito, si pensa anche ad un ricorso presso la Corte Europea per i Diritti Umani contro le "incredibili menzogne" portate avanti ai danni del 39enne australiano. Inoltre, gli avvocati del fondatore di WikiLeaks hanno puntato il dito contro il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt per aver collaborato a conferire al caso Assange una "tossica atmosfera", definendo il fondatore di WikiLeaks "il nemico pubblico numero uno", e facendo quindi in modo che venissero annullate i presupposti per i quali possa verificarsi un processo equo nei confronti del loro cliente.
Infine, Geoffrey Robertson, uno dei legali di Julian Assange, Geoffrey Robertson, si è scagliato contro l'uso del braccialetto elettronico, considerato una violazione dei diritti umani, ed ha anche evidenziato il fatto che il suo cliente "non è mai stato a rischio fuga".