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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Joe Biden in Israele e Giordania, chi incontrerà e qual è l’obiettivo della visita “di solidarietà”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden domani farà visita a Israele e Giordania, per portare la solidarietà del suo governo al presidente Netanyahu, ma anche per cercare un modo di far arrivare gli aiuti umanitari a Gaza e per scoraggiare un allargamento del conflitto con la Palestina.
A cura di Luca Pons
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Domani, mercoledì 18 ottobre 2023, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden effettuerà una visita ufficiale in Israele e Giordania. Anthony Blinken, segretario di Stato, ha detto che la visita sarà "di solidarietà". Lo scopo sarà ribadire il sostegno degli Stati Uniti a Israele, ma anche discutere un piano per far arrivare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. L'apertura di corridoi umanitari è stata chiesta da moltissime organizzazioni presenti sul territorio, e permetterebbe di portare sostegno ai civili colpiti dai bombardamenti.

Il presidente statunitense incontrerà il presidente israeliano Benjamin Netanyahu, il re di Giordania Abdallah II, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen. In queste ore sono stati pre-allertati duemila soldati statunitensi di stanza vicino all'Arabia saudita: il Pentagono ha garantito che si tratta di una preparazione a compiti "non di combattimento". Nel Mediterraneo orientale arriveranno due portaerei degli Stati uniti, mentre una nave d'assalto (la Uss Bataan) che si trova vicino al Mar Rosso si è avvicinata alle coste israeliane.

La visita di Joe Biden è considerata un evento eccezionale È il suo secondo viaggio nel Paese da presidente, dopo quello del luglio 2022. Come avvenuto in Ucraina a febbraio, la visita del presidente avviene quando Israele sta per effettuare un duro attacco. Come riportato dal New York Times, il viaggio è stato annunciato anche perché i rischi per Biden sono più bassi rispetto a quanto avvenuto a Kiev, dove la visita era avvenuta senza preavviso ai media.

Chi incontrerà Biden in Israele e Giordania

Joe Biden è partito nel pomeriggio di oggi, ma solo domani si terranno i vertici ufficiali. Biden incontrerà non solo il presidente israeliano Benjamin Netanyahu, ma anche gli altri leader della regione. Con molti di questi ci sono già stati colloqui telefonici nei giorni scorsi. Il presidente degli Usa avrà un faccia a faccia con il re di Giordania Abdallah II e il presidente dell'Egitto Abdel Fattah al Sisi.

Avrebbe dovuto incontrare anche Abu Mazen, presidente dell'Autorità palestinese. Il ruolo di quest'ultimo, secondo il portavoce americano John Kirby, sarebbe stato quello di fare in modo che "Hamas non rappresenti i diritti dei palestinesi". Tuttavia, dopo l'attacco di questa sera a un ospedale al centro di Gaza City, che avrebbe causato centinaia di morti, Mazen ha dichiarato tre giorni di lutto e ha cancellato l'incontro.

Il rischio di allargamento del conflitto e il ruolo degli USA

Il presidente israeliano Netanyahu ha detto che il Paese è pronto a "colpire con forza Gaza", anche se non è detto che questo porterà a un'invasione via terra. Le tensioni, comunque, sono alte. Lo stesso viaggio di Biden è stato deciso anche in seguito alla visita a Tel Aviv del segretario di Stato Blinken, che ha avuto un confronto di oltre sette ore con i diplomatici israeliani.

Mentre le vittime del conflitto continuano ad aumentare – oltre 1.400 israeliani, uccisi soprattutto nel giorno dell'attacco di Hamas, e almeno 2.700 palestinesi – anche tra i civili, il rischio secondo molti osservatori è che il conflitto si allarghi. Ieri, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha detto che "è possibile un’azione preventiva da parte dell’asse della resistenza”, cioè l'Iran stesso e i suoi alleati nella regione che si oppongono a Israele. "Il fronte della resistenza è capace di combattere una guerra a lungo termine con il nemico. Tutte le opzioni sono aperte e non possiamo restare indifferenti ai crimini di guerra commessi contro gli abitanti di Gaza".

Al nord di Israele, invece, il confine con il Libano è una fonte di tensioni perché stanno aumentando gli scontri con esponenti di Hezbollah, alleato di Hamas. Oggi l'esercito israeliano ha detto di aver ucciso quattro persone che tentavano di entrare armate nel Paese. Gli Stati Uniti hanno sempre ribadito che sosterranno Israele in tutte le misure necessarie per tutelare la sua sicurezza, ma la visita di Biden sembra avere anche lo scopo di evitare l'allargamento degli scontri: la presenza attiva degli Usa, infatti, potrebbe fare da deterrente per gli altri Paesi decisi a intervenire.

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