Joe Biden dice che gli Usa tollereranno “piccole incursioni” da parte della Russia in Ucraina
Per la prima volta al centro della conferenza stampa della Casa Bianca non vi è stata la pandemia da Covid-19. Il punto della situazione sull'epidemia e sulla campagna vaccinale è stato rapido in favore di argomenti più scottanti. Tra questi, la crisi tra Russia e Ucraina che riguarda tutti, Nato compresa. "Se Vladimir Putin invaderà l'Ucraina, se ne pentirà – ha dichiarato il presidente statunitense Joe Biden davanti ai giornalisti -. Ho parlato chiaramente con Putin e ora tocca a lui decidere se continuare il dialogo diplomatico o affrontare durissime conseguenze". Biden ha inoltre affermato di aver disposto l'invio di equipaggiamento militare all'Ucraina per un valore di 600 milioni di dollari. "Un'operazione solo difensiva – ha detto – perché un'aggressione militare costerebbe molte vite umane".
Secondo il presidente degli Stati Uniti, l'invasione armata della Russia nel territorio ucraino è dietro l'angolo. Nello spiegare i timori sui rapporti tra i due Paesi, Biden ha sottolineato di aspettarsi "una piccola incursione" da parte di Putin. In quel caso, ha detto, "ci troveremmo a combattere tra ciò che va fatto e ciò che non va fatto". In poche parole, gli Stati Uniti (e la Nato) potrebbero tollerare incursioni che non abbiano "le dimensioni di un'invasione". Una definizione piuttosto vaga. Secondo quanto riporta il New York Times, Biden ha sottolineato che all'interno della stessa Nato vi sono incertezze su cosa potrebbe accadere nel caso di una "piccola intrusione" nei confini nazionali ucraini. Durante la conferenza stampa, il presidente americano si è contraddetto più volte, mostrandosi prima risoluto all'azione nei confronti di un attacco armato della Russia, poi disposto a valutare una politica di non intervento sulle "piccole interferenze". Non è chiara neppure la politica sugli attacchi informatici: l'ultimo ha paralizzato l'Ucraina per giorni. Secondo Kiev, si tratta di un attacco commissionato proprio da Putin per destabilizzare il Paese. Per il momento, gli Stati Uniti insistono sull'invasione fisica sul territorio nazionale.
Secondo quanto riportato dalla Cnn, Kiev ha visto nelle parole del presidente americano Joe Biden un'autorizzazione ad invadere il Paese con l'ausilio di forze armate. Subito dopo la Casa Bianca è corsa ai ripari, sottolineando che "qualsiasi attraversamento del confine porterà a una risposta dura di Stati Uniti e Nato". Le parole di Biden, però, restano. Alla luce delle ultime dichiarazioni e dei recenti accadimenti, le truppe ucraine si preparano a un'invasione "prevista a giorni".
L'evacuazione dell'ambasciata russa a Kiev
L'evacuazione dell'ambasciata, iniziata nel corso dell'ultima settimana, è vista con preoccupazione dagli esperti. Secondo il New York Times, il timore è che si tratti di un'operazione propagandistica o della preparazione di un conflitto incombente. La mossa arriva dopo il fallimento del dialogo tra Nato e Russia. Il 5 gennaio, 18 persone sono salite a bordo di autobus che dall'ambasciata di Kiev si dirigeva a Mosca. Altre 30 persone sono state portate via nei giorni successivi da Kiev e da un consolato a Leopoli, nell'Ucraina occidentale. Ai diplomatici di altre due strutture è stato detto di prepararsi a lasciare il Paese. Il ministro degli Esteri russo ha continuato a ribadire che l'ambasciata di Kiev "funziona normalmente" ma ha poi ammesso che la permanenza dei diplomatici russi e delle loro famiglie a Kiev "rappresenta una minaccia per la loro incolumità".