Italiani rapiti in India: sequestro di persona con finalità di terrorismo
E' ancora preoccupazione per Paolo Bosucsco e Claudio Colangelo, i due turisti italiani rapiti in India. I maoisti rivendicano il gesto accusando i due uomini di essere autori di "foto riprovevoli", la Farnesina ha confermato il rapimento avvenuto lo scorso 14 marzo nella zona di Surata, nello stato indiano dell'Orissa. La Procura di Roma ha aperto, così, un'inchiesta: il sostituto procuratore, Erminio Amelio, ha configurato il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo. L'unità di crisi della Farnesina fornirà agli inquirenti un'informativa riguardante le modalità del rapimento, mentre i carabinieri del Ros eseguono altri accertamenti. I ribelli dell'Orissa, tramite il leader Sabyasachi Panda, hanno fatto sapere che i rapitori saranno liberi solo a patto che vengano esaudite 13 richieste. L'ultimatum scade questa sera.
Il capo del governo lancia un appello ai rapitori – Dei due turisti italiani rapiti in India è stato possibile apprendere notizie solo da ieri sera, grazie all'emittente indiana "Ndtv".Sulla vicenda è intervenuto, questa mattina, il capo del governo dell'Orissa, Naveen Patnaik. A margine di una riunione d'emergenza di tutti i responsabili delle forze dell'ordine che presiedono il luogo del rapimento, Patnaik ha lanciato un appello ai rapitori, affinché i due turisti italiani vengano rilasciati. Il vice ispettore generale R.K Sharma ha riferito che i ribelli avrebbero già assicurato che non intendono far del male ai due uomini rapiti. Desta preoccupazione, però, l'ultimatum dato dal capo dei ribelli.
I ribelli chiedono la liberazione dei prigionieri politici – Il leader dell'Orissa, Sabyasachi Panda, ha chiesto ai governi dello Stato e dell'Unione di avviare una trattativa sulle 13 richieste avanzate nel febbraio del 2011: tra queste, la liberazione dei prigionieri politici. In un messaggio audio, il leader è sicuro: "Abbiamo dato un ultimatum alle autorità per domenica sera per bloccare tutte le operazioni contro di noi e avviare il dialogo sui 13 punti. Se il governo non accetterà, saranno i soli responsabili per ogni danno causato ai turisti".