Israele teme Hamas e rafforza la sicurezza per il 7 ottobre, Teheran ferma i voli per la notte
Tensione altissima in medio oriente per l’anniversario del 7 ottobre e dell'attacco di Hamas mentre continuano i bombardamenti israeliani in Libano e a Gaza e le minacce reciproche di vendetta tra Israele e Iran. Le autorità israeliane hanno rafforzato i livelli di sicurezza nel timore che Hamas possa condurre attacchi per commemorare l'assalto mentre l'Iran ha fermato i voli probabilmente temendo la proclamata vendetta di Tel Aviv a una settimana dall'attacco missilistico iraniano.
"Sappiamo che Hamas ha la tendenza a provare a compiere attacchi terroristici in questo tipo di date simboliche ed è per questo che ci stiamo preparando, aggiungendo forze nel sud", ha dichiarato il portavoce internazionale delle Forze di difesa israeliane, il tenente colonnello Nadav Shoshani, annunciando che le autorità israeliane hanno rafforzato i livelli di sicurezza in Israele per lunedì. "Questa è una guerra lunga", ha dichiarato invece il capo di stato maggiore delle Idf, il generale Herzi Halevi, ammettendo che il 7 ottobre è anche il giorno in cui "guardarsi nell'anima, riconoscere i propri fallimenti e imparare da essi". Intanto Idf ha diramato nuovo appello a evacuare sud di Beirut, preludio a nuovi bombardamenti in chiave anti Hezbollah.
Le autorità iraniane invece hanno annunciato la cancellazione dei voli in molti aeroporti del Paese. "A causa di vincoli operativi, i voli in alcuni aeroporti del Paese saranno cancellati dalle 21:00 di questa sera (19:30 italiane) di domenica 6 ottobre alle 6:00 (04:30 italiane) di domani, 7 ottobre", ha dichiarato infati il portavoce dell'Organizzazione dell'aviazione civile iraniana, citato dall'Irna. L’Iran ha avvertito il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu di "non giocare col fuoco", dopo che quest'ultimo ha minacciato di attaccare l'Iran in risposta al lancio di missili del primo ottobre su Israele. "Abbiamo elaborato una serie di scenari per affrontare i nemici. L'Iran ha piani per ogni situazione ed è pienamente pronto ad affrontare qualsiasi circostanza" ha dichiarato uno dei comandanti della dei Guardiani della Rivoluzione.
Intanto proprio dall'Iran arriva la notizia che il comandante della forza Quds iraniana Esmail Qaani, che si è recato in Libano dopo l'uccisione del leader di Hezbollah in un attacco israeliano, non ha più dato sue notizie dopo gli attacchi a Beirut della scorsa settimana. Lo hanno confermato a Ruters due alti funzionari della sicurezza iraniana. Uno dei funzionari ha detto che Qaani si trovava nei sobborghi meridionali di Beirut durante un attacco che avrebbe preso di mira l'alto funzionario di Hezbollah Hashem Safieddine.
Hezbollah dal suo canto sostiene che Israele sta ostacolando le ricerche proprio del leader scomparso Safieddine. La sorte di Safieddine rimane poco chiara dopo che è scomparso giovedì durante i bombardamenti nei sobborghi meridionali di Beirut. Il funzionario politico del gruppo, Mahmoud Qmati, ha dichiarato alla televisione irachena che la scelta del nuovo capo di Hezbollah richiederà del tempo.