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Israele sfida l’Onu: altre 3mila case di coloni in Palestina

Nuovi insediamenti tra Gerusalemme est e la Cisgiordania. Condanna dell’Autorità nazionale Palestinese e anche del segretario di Stato Usa , Hillary Clinton.
A cura di Redazione
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gaza soldato israele

Subito dopo il via libera dell'Assemblea generale dell'Onu alla Palestina "Stato non-membro" del Palazzo di vetro, arriva puntuale la risposta di Israele: una strategia evidentemente già pianificata , culminata nel via libera alla realizzazione di 3mila nuove abitazioni di coloni tra Gerusalemme est e la Cisgiordania.
La decisione è stata rivelata da un tweet di Barak Ravid, corrispondente diplomatico di Haaretz: "Le nuove case – scrive – sorgeranno in aree già oggetto di un forte contenzioso con i palestinesi". Si tratta di El, tra Maaleh Adumim e Gerusalemme.

Perché la decisione rischia di generare un nuovo inasprimento dei rapporti? Di fatto l'edificazione che separerà la Cisgiordania del sud da quella del nord pregiudicando definitivamente la continuità territoriale in vista della creazione di uno Stato indipendente. L'Autorità nazionale palestinese ha avuto parole dure: "È un atto di aggressione israeliana contro uno Stato e il mondo deve assumersi le sue responsabilità".

Stavolta anche gli Stati Uniti, sempre al fianco di Israele, anche nel voto contrario alla Palestina all'Onu puntano l'indice. Non possono dimenticare che Netanyahu aveva assicurato in passato a Barack Obama che il progetto di El sarebbe stato congelato" in base a quanto stabilito dalla roadmap siglata nel 2003. Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha condannato l'azione israeliana: "Lasciatemi ripetere – ha detto – che questa amministrazione, come le precedenti, è stata molto chiara con Israele sul fatto che queste attività fanno arretrare il negoziato di pace".

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