Israele, scontri tra i parenti degli ostaggi di Hamas e la polizia: arresti
Tensione e incidenti a Tel Aviv, dove i parenti degli ostaggi di Hamas hanno bloccato l'autostrada di Aylon all'ingresso della capitale di Israele, al termine di una manifestazione. I manifestanti hanno fermato il traffico con striscioni e dando fuoco a diversi pancali di legno. Tra le richieste quella delle dimissioni di Benjamin Netanyahu e nuove elezioni.
"Circa un migliaio di persone hanno protestato di fronte al complesso militare di Kirya, dando vita a scontri quando la polizia ha iniziato a disperdere la folla anche con la polizia a cavallo", scrive il quotidiano israeliano Haaretz. Gli incidenti sarebbero iniziati dopo il fermo di un manifestante. Al momento gli arresti sarebbero almeno sette.
Oggi il "Forum degli ostaggi e delle famiglie disperse", che raccoglie gli ostaggi liberati e i familiari dei cittadini israeliani rapiti il 7 ottobre, ha annunciato che presenterà una denuncia alla Corte penale internazionale, per arrivare a un mandato di arresto per i leader di Hamas.
Dopo il rifiuto della proposta del movimento palestinese per il rilascio degli ostaggi, da quanto appreso il gabinetto di guerra del governo israeliano starebbe stilando una contro proposta da sottoporre ad Hamas tramite i mediatori internazionali. Lo scrive Times of Israel: sarebbe escluso dal governo la fine della guerra e il cessate il fuoco.
Intanto scoppia il caso di un tunnel dell'intelligence di Hamas che, passando sotto una sede dell'UNRWA dentro Gaza, sarebbe stato alimentato con l'elettricità dell'agenzia ONU secondo l'accusa lanciata da Israele. I dirigenti dell'organizzazione si difendono chiarendo che non sapevano della presenza del tunnel.