Israele, panico nel deserto: razzi di Hamas sui partecipanti a rave party. Giovani uccisi e rapiti
Quello che doveva essere un sabato all'insegna del divertimento si è trasformato in un incubo per migliaia di giovani che stavano partecipando al festival di musica elettronica Nature party, vicino al kibbutz Re’im, non distante dalla Striscia di Gaza: il rave party, che andava avanti da tutta la notte per celebrare la festa ebraica di Sukkot, è diventato nel giro di qualche minuto bersaglio di Hamas, che proprio nelle scorse ore ha lanciato un attacco contro Israele.
Come testimoniano i video condivisi sui social network, i razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele, fin dalle prime ore del mattino di sabato, hanno sorvolato anche l'area in cui si stava svolgendo l'evento musicale con centinaia di giovani, provenienti da tutto Israele e tra i 20 e i 40 anni d'età, che sono scappati terrorizzati. Ci sarebbe un numero imprecisato di vittime – secondo alcune fonti ci sarebbero almeno 250 morti – e di ostaggi. Alcuni testimoni, raggiunti da Times of Israel, hanno riferito di colpi di arma da fuoco sparati sulla folla.
Nelle ultime ore si sta parlando molto della vicenda di Shani Louk, 30enne con doppia cittadinanza tedesca e israeliana, che è stata rapita e torturata. Le immagini, riprese dai combattenti di Hamas, sono in finite in rete e la giovane è stata riconosciuta dalla famiglia che ha fato un appello affinché abbia informazioni precise su dove si trova. Ma non è l'unica.
Le testimonianze sono drammatiche: Esther, una partecipante, ha raccontato a Times of Israel che cinque uomini armati hanno sparato contro la sua auto. È dovuta fuggire a piedi e si è salvata solo grazie a un altro automobilista che l'ha presa a bordo. Ma a un tratto il conducente è stato colpito e il fuoristrada è caduto in una buca. Accanto al conducente svenuto, lei e una sua amica si sono finte morte per due ore, fino a quando non hanno riconosciuto le voci di alcuni soldati che le hanno portate al Barzilai Medical Center di Ashkelon.
Secondo quanto riferito alla Cnn da Tal Gibly, che partecipava all’evento insieme ai suoi amici, all’alba si sono sentiti i primi razzi partire da Gaza e i ragazzi presenti al festival si sono subito diretti alle auto per scappare. Ma la strada si è intasata in fretta, e a quel punto sono partiti gli spari.
Ancora, Gili Yoskovich, una ragazza israeliana che pure partecipava al rave, ha detto alla BBC che "i terroristi arrivavano da cinque direzioni e quindi non sapevamo se scappare, per di qui o per di là, quindi siamo saliti in macchina e abbiamo guidato per un po'. Qualcuno sparava verso di me, quindi sono scesa e mi sono messa a correre. Ho visto un terreno con degli alberi e sono andata lì".
Secondo il suo racconto, "stavo in mezzo a un frutteto ed ero sdraiata a terra, sotto l'albero. Erano tutti intorno. Andavano di albero in albero, sparando, dappertutto, da due lati. Ho visto persone venire uccise tutt'intorno. Ma ero silenziosissima. Non piangevo. Non facevo nulla. Ma respiravo. ‘Ok', mi sono detta, forse morirò". Yaskovich è riuscita a uscire dal suo nascondiglio con le mani alzate, andando in direzione dei soldati, che l'hanno caricata su un'auto e portata in salvo.