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Covid 19

Israele, nuove restrizioni covid dopo boom di casi di variante delta: quarantena anche per vaccinati

In Israele da giorni i casi giornalieri son tornati a salire e oggi per il secondo giorno si è superato i cento contagi nelle 24 ore, numeri che non si registravano da oltre due mesi .Il direttore generale del ministero della Sanità israeliano ha dichiarato che circa il 70% delle nuove infezioni riguarda la variante Delta e i giovanissimi.
A cura di Antonio Palma
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Israele ha reintrodotto alcune delle restrizioni covid che erano state da poco eliminate decidendo così di rispondere subito al nuovo picco di casi che si è registrato nel Paese negli ultimi giorni, in gran parte dovuto alla nuova variante delta del coronavirus. Il Paese che prima di tutti ha lanciato la campagna di vaccinazione anti covid riuscendo a portarla avanti con estremo successo, debellando il contagio e riaprendo quindi le attività, sta affrontando oro un nuovo boom di casi. Da giorni i casi giornalieri sono tornati a due cifre e oggi per il secondo giorno si è superato i cento contagi nelle 24 ore, numeri che non si registravano da oltre due mesi. Contagi causate soprattutto dalla variante Delta del virus e con una incidenza particolarmente alta fra i giovani tanto da spingere il ministero della sanità a varare subito drastiche contromisure.

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Tra le misure annunciate oggi dal direttore generale del Ministero della Salute, Chezy Levy, il ritorno dell'obbligo di mascherina ai varchi di frontiera, negli ospedali e negli ambulatori medici così come all’Aeroporto internazionale di Tel Aviv. Inoltre torna la quarantena anche per i vaccinati. Come ha spiegato Levy, le persone che sono entrate in contatto con un portatore di un "ceppo pericoloso" del virus come la variante delta saranno messe in quarantena anche se vaccinate o guarite. Sono anche state introdotte sanzioni dell’equivalente di 1.500 dollari per i genitori i cui figli violano la quarantena.

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A preoccupare le autorità locali che hanno rimesso in piedi la task force anti covid, il fatto che circa l'87 percento dei nuovi casi di contagio degli ultimi giorni sono dovuti a trasmissione locale sintomo che ci sono focolai covid attivi in Israele. Uno dei focolai già individuati è nella città di Binyamina-Givat Ada, nel centro di Israele, prima città dichiarata zona arancione dall'aprile scorso. In particolare ad essere interessati son i giovanissimi visto che finora sono stati segnalati focolai in 26 scuole intorno alla città. Il direttore generale del ministero della Sanità, Chezy Levy, ha dichiarato alla televisione israeliana che circa il 70% delle nuove infezioni riguardava la variante Delta. Ha anche notato che la metà degli infetti erano bambini mentre un terzo degli infetti era stato vaccinato.

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