Israele, nell’attentato a Jaffa ucciso un cittadino italiano di 33 anni
Un cittadino italo israeliano è tra le vittime dell’attentato a Jaffa del primo ottobre in Israele. Lo ha comunicato oggi l'ambasciata italiana a Tel Aviv in seguito ad accertamenti con l'Interpol e polizia israeliana. La settima vittima dell'attacco rivendicato da Hamas è un uomo di 33 anni che si chiama Victor Shimshon Green. La Farnesina ha comunicato di aver già informato i familiari più stretti della vittima in Italia.
Secondo quanto ricostruito finora, gli accertamenti sull'uomo si sono rivelati difficili perché il 33enne da un po' di tempo era senza fissa dimora e risiedeva in un rifugio per senzatetto di Jaffa. Il padre dell'uomo, un cittadino statunitense, è morto mentre il fratello israeliano lo vedeva occasionalmente. La madre ha detto ai funzionari di lasciar fare tutto alle autorità israeliane e di procedere con rito e sepoltura ebraiche direttamente in Israele.
Il 33enne, che in precedenza aveva alloggiato anche a Milano in Italia, è stato ucciso da due attentatori alla fermata del metrò leggero di Jaffa, in Israele, dove si trovava la sera di martedì scorso. L'attacco armato, rivendicato poi da Hamas, è stato compiuto da due uomini che hanno colpito gente a caso in strada, nei pressi di Jerusalem Street, e su una delle carrozze della metropolitana leggera, prima di essere fermati e uccisi dalla polizia israeliana.
L'attacco era avvenuto mentre le sirene d'allarme suonavano per avvisare la popolazione israeliana del lancio dei missili da parte dall'Iran che poco dopo sono esplosi o sono stati abbattuti costringendo tutti nei rifugi antiaereo e illuminando i cieli di Israele.
Le altre sei vittime dell'attentato di Jaffa sono state già identificate come Ionas Karussis, Inbar Segev-Vigder, Ilia Nozadze, Nadia Sokolenko, Shahar Goldman e Revital Bronstein. Oltre alle vittime, 16 persone sono rimaste ferite nell'attacco, tra cui alcune gravemente. I due assalitori, uno armato di fucile e l'altro di coltello, sono stati identificati come Muhammad Khalef Saher Rajab e Hassan Muhammad Hassan Tamimi, entrambi ventenni e originari di Hebron, in Cisgiordania.