Israele-Hamas, Netanyahu blocca rilascio dei prigionieri palestinesi: “Basta umiliare i nostri ostaggi”
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La liberazione dei prigionieri palestinesi, ai sensi dell'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, sarà fermata finché Hamas non porrà fine alle "umilianti cerimonie" che tiene durante la consegna degli ostaggi israeliani. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, anche e sopratutto a seguito dell'ultimo ‘show' allestito dai miliziani palestinesi.
Gli ultimi sei ostaggi ancora in vita della prima fase dell’accordo di tregua sono stati liberati venerdì: due sono stati rilasciati su un palco allestito da Hamas a Rafah, tre su un altro a Nuseirat, mentre uno è stato consegnato alla Croce Rossa. Quando il ventiduenne Omr Shem Tov è salito sul palco, un cameraman del movimento islamistca gli ha chiesto di baciare sulla testa due miliziani armati con il volto coperto dalla kefiah. E lui ha eseguito, consapevole di stare partecipando a una messa in scena trasmessa in tutto il mondo. I media israeliani hanno evidenziato che ‘non aveva scelta: era un ordine imposto dai terroristi'.
"È stato deciso di posticipare il rilascio dei terroristi pianificato per ieri finché non sarà assicurata la liberazione dei prossimi ostaggi senza le umilianti cerimonie", ha quindi spiegato l'ufficio di Netanyahu.
"Così facendo si mette in pericolo la tenuta della tregua", questo il commento di Hamas alla decisione del leader di Israele. La milizia palestinese fa appello ai mediatori perché premano su Tel Aviv affinché faccia quanto pattuito. L'organizzazione militare della Striscia nega inoltre l'accusa con cui Israele ha giustificato il rinvio, di aver messo in scena cerimonie "umilianti" per gli ostaggi israeliani rilasciati: "La cerimonia di consegna dei prigionieri non include alcun insulto, ma riflette invece il trattamento nobile e umano loro riservato", scrive Hamas, citata da Al Jazeera.
Nel frattempo Donald Trump ha assicurato che tutti i prigionieri israeliani saranno riportati a casa. Il Presidente USA ne ha parlato alla Conservative Political Action Conference. "Non ci fermeremo finché tutti gli ostaggi non saranno stati riportati a casa. Alcuni di loro stanno tornando a casa in pessime condizioni. E alcuni stanno tornando a casa solo come corpi. Sono morti", ha detto Trump.
Nello stesso raduno di Washington DC ha parlato anche l'influente personalità politica della destra statunitense Steve Bannon: "Israele è un partner degli Stati Uniti, ma la gente in Israele deve capire una cosa: il loro nemico numero 1 sono gli ebrei americani che non sostengono Israele e non sostengono Maga", ha detto. I nemici "non sono i suprematisti islamici", ha insistito "ma i miliardari ebrei americani progressisti".
Intanto l'IDF ha schierato i propri tank in Cisgiordania mentre estende l'operazione antiterrorismo in corso nell'area di Jenin: è la prima volta dal 2002. Le truppe della Brigata di fanteria Nahal e dell'Unità di commando Duvdevan, scrive il Times of Israel, hanno cominciato ad intervnire in diversi villaggi vicino a Jenin questa mattina, afferma l'esercito.