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Conflitto Israelo-Palestinese

Israele ha distrutto anche la casa di Yasser Arafat a Gaza City

L’esercito israeliano ha distrutto la casa dell’ex leader palestinese Yasser Arafat nel centro di Gaza City. L’edifico, dove il capo dell’OLP visse tra il 1995 e il 2001, era stato riconvertito a museo.
A cura di Davide Falcioni
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L'esercito israeliano ha distrutto la casa dell'ex leader palestinese Yasser Arafat nel centro di Gaza City. L'edifico, dove il capo dell'OLP visse tra il 1995 e il 2001, era stato riconvertito a museo e ogni anno accoglieva migliaia di visitatori, in larghissima parte gazawi che traevano ispirazione dall'ex Premio Nobel per la Pace e leader della resistenza. Lo scorso 15 novembre l'IDF aveva demolito anche un monumento dedicato a Yasser Arafat a Tulkarem.

Chi è stato Yasser Arafat

Yasser Arafat è stato senza dubbio il leader più autorevole dell'ampio e variegato movimento della resistenza palestinese. Nato al Cairo nel 1929 fondò nel 1958 Fatah, la principale organizzazione palestinese, e assunse dal 1968 l’egemonia all’interno dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) diventandone presidente nel 1969, carica che tenne fino alla sua morte.

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Nel corso del ventennio successivo, Arafat fu al centro della scena internazionale per le sue iniziative militari a sostegno dell’indipendenza palestinese. Dopo aver sposato l’impegno per una soluzione diplomatica del conflitto israelo-palestinese, il capo dell'OLP prese parte ai colloqui di pace di Madrid (1991) e di Oslo (1993) che consentirono la nascita di un’Autorità nazionale palestinese a Gerico e nella Striscia di Gaza. Per questi accordi Arafat fu insignito, insieme a Rabin e Peres, del premio Nobel per la pace del 1994.

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Divenuto presidente dell’ANP (1996), Arafat ha insistito sulla via del dialogo per tutta la seconda metà degli anni Novanta, ma il fallimento dei negoziati di Camp David (luglio 2000) e l’esplosione di violenti scontri nei territori palestinesi a partire dal settembre-ottobre 2000 allontanarono ancora una volta la soluzione del conflitto evidenziando tutti i nodi irrisolti: la questione di Gerusalemme, la disgregazione del territorio del futuro Stato palestinese, le numerose inadempienze israeliane nell’attuazione degli accordi, la questione dei rifugiati.

Accusato di finanziare il terrorismo in Israele, mentre l’ascesa di Hamas erodeva il suo consenso, Arafat trascorse gli ultimi due anni della sua vita confinato a Ramallah, morendo in circostanze mai chiarite a Clamart, vicino Parigi, l’11 novembre 2004. A partire dai giorni successivi molti funzionari palestinesi accusarono Israele di avere avvelenato Arafat, un’ipotesi più volte negata dagli israeliani.

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