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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Israele ha colpito un convoglio dell’UNICEF che trasportava aiuti umanitari a Gaza nord

Tess Ingram, portavoce dell’UNICEF: “I colpi provenivano da un checkpoint israeliano. Siamo stati colpito dai proiettili e siamo stati davvero fortunati. La sicurezza non è garantita nemmeno quando adottiamo tutte le misure necessarie”.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo aver attaccato la scorsa settimana un convoglio di automobili dell'ONG World Central Kitchen uccidendo sette operatori umanitari Israele stamattina ha colpito delle vetture dell'UNICEF che stavano trasportando aiuti nel nord di Gaza. A confermarlo, in un'intervista rilasciata al Al Jazeera, Tess Ingram, portavoce dell'agenzia ONU per l'infanzia. Le automobili si trovavano in un "punto d'attesa" prima di essere controllate dai soldati di un checkpoint israeliano: "Stavamo aspettando lì quando sono esplosi degli spari nelle vicinanze. I colpi provenivano dalla direzione del checkpoint verso dei civili, che poi sono scappati. Siamo stati colpito dai proiettili e siamo stati davvero fortunati", ha detto Ingram, aggiungendo che tre colpi hanno raggiunto l'auto dove era seduta.

La sparatoria è stata denunciata alle autorità competenti, ha detto Ingram, sottolineando che si tratta dell'incidente più grave che il personale dell'UNICEF abbia vissuto dall'inizio della guerra a Gaza, ma ricordando che non si è trattato di un caso isolato: "La sicurezza non è garantita nemmeno quando adottiamo tutte le misure necessarie, come abbiamo visto con il tragico incidente della World Central Kitchen". La missione di consegna di aiuti umanitari da parte dell'UNICEF era stata autorizzata e le autorità israeliane sapevano del convoglio, che dopo la sparatoria è stato costretto a tornare a Rafah: "Quindi quelle forniture salvavita non sono mai arrivate ai bambini nel nord di Gaza", ha detto Tess Ingram.

Biden: "Sostegno a Israele incrollabile"

Nel frattempo, nonostante l'accusa di genocidio e i crimini di guerra commessi, gli Stati Uniti hanno garantito il loro supporto a Israele. "Vedremo cosa Netanyahu farà riguardo agli impegni presi con me", ha infatti detto il presidente Joe Biden rispondendo ad una domanda su un possibile cambio di strategia da parte di Washington nei confronti di Tel Aviv. "Sono stato molto diretto con il primo ministro e il suo gabinetto di guerra", ha detto Biden nel corso della conferenza stampa col premier giapponese Fumio Kishida. Dopo "lunga discussione", ha ricordato il presidente, il premier israeliano ha accettato "alcune cose", come l'aumento degli aiuti umanitari a Gaza e la riduzione delle vittime civili.

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Ma Biden ha voluto sottolineare anche il suo sostegno “incrollabile” a Israele. "Come ho detto al primo ministro Netanyahu, il nostro impegno per la sicurezza di Israele contro queste minacce provenienti dall'Iran e dai suoi alleati è ferrea. Lasciatemelo dire ancora, ferrea. Faremo tutto il possibile per proteggere la sicurezza di Israele", ha ricordato il presidente americano.

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