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Conflitto Israelo-Palestinese

Gaza, Netanyahu: “Il ritiro non salverà gli ostaggi”. Idf: ucciso leader che guidò assalto del 7 ottobre

Lunedì sera i manifestanti hanno sfondato le barriere nei pressi della casa del primo ministro israeliano a Gerusalemme alla fine di uno sciopero generale per chiedere una cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Netanyahu: “Conquista di Rafah e del Corridoio Filadelfia ha cambiato il conflitto, se ci ritiriamo non potremo tornare”. Idf: “Ucciso capo di Hamas che guidò l’assalto del 7 ottobre”.
A cura di Antonio Palma
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Non si ferma l’ondata di protesta degli israeliani contro il governo per chiedere una cessate il fuoco a Gaza e un accordo per liberare gli ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre. Nelle scorse ore centinaia di persone si sono radunate anche davanti alla casa del Premier dove ci sono stati anche scontri con la polizia ma Netanyahu non molla e insiste: “Se ci ritiriamo non salveremo gli ostaggi".

Lunedì sera i manifestanti hanno sfondato le barriere nei pressi della residenza del primo ministro israeliano a Gerusalemme alla fine di uno sciopero generale indetto dal più grande sindacato israeliano, l'Histadrut, a seguito della notizia dei sei ostaggi uccisi. Una protesta che ha causato interruzioni ai servizi in molte zone del Paese e che proseguirà anche nelle prossime ore, come annunciato dal Forum degli ostaggi e delle famiglie scomparse, anche se un tribunale israeliano ha ordinato la fine dello sciopero nazionale indetto per la gestione dei colloqui sugli ostaggi.

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Nel frattempo, durante una conferenza stampa lunedì sera, Netanyahu ha chiesto perdono alle famiglie dei sei ostaggi uccisi ma ha confermato la sua politica di intransigenza a Gaza. “Il ritiro dal Corridoio Filadelfia non salverà gli ostaggi, anzi il contrario. Anche se sono impegnato ad arrivare ad un accordo, noi non ci ritiriamo. Dobbiamo distruggere Hamas e far sì che non sia più una minaccia per noi” ha detto, tra le altre cose, il premier israeliano, sottolineando che “La tattica di Sinwar è creare divisioni in Israele, usa la pressione psicologica, le foto degli ostaggi servono a questo”.

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“Tutti vogliono che mettiamo fine alla guerra, questo è quello che conta per loro. Tutti premono per farci uscire da Gaza. Ma la conquista di Rafah e del Corridoio Filadelfia ha cambiato il corso del conflitto e se ci ritiriamo non potremo tornare” ha affermato ancora il premier israeliano, ricordando: “Venti anni fa mi sono dimesso dal governo Sharon proprio su questo punto: dobbiamo controllare l'asse al confine tra Gaza e l'Egitto, è una questione politica fondamentale”.

“Chiedo scusa alle famiglie degli ostaggi per il fatto che non siamo riusciti a riportarli a casa vivi. Hamas pagherà per questo un duro prezzo. Siamo nel pieno di una guerra esistenziale contro l'Iran, la nostra vittoria dipende dalla nostra unione” ha insistito Netanyahu, concludendo: “Israele deve rimanere unito di fronte a un nemico brutale e feroce”.

Idf: "Ucciso capo di Hamas che guidò l'assalto del 7 ottobre"

L'Idf ha reso noto di avere ucciso a Gaza Ahmed Wadiyya, il comandante delle forze d'élite Nukhba di Hamas che ha guidato l'invasione del Moshav Netiv Ha'asara il 7 ottobre. Secondo l'esercito israeliano, è stato ucciso in un attacco aereo in cui sono morti otto membri di Hamas nei pressi dell'ospedale al-Ahli di Gaza City. Secodo l'Idf, Wadiyya ha assaltato la comunità israeliana arrivando con un parapendio e ha supervisionato il massacro di 21 residenti e il rapimento di uno di loro. Fu filmato mentre beveva coca cola nella casa di un uomo che aveva appena ucciso lanciandogli una granata.

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