Gaza, Netanyahu: “Il ritiro non salverà gli ostaggi”. Idf: ucciso leader che guidò assalto del 7 ottobre
Non si ferma l’ondata di protesta degli israeliani contro il governo per chiedere una cessate il fuoco a Gaza e un accordo per liberare gli ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre. Nelle scorse ore centinaia di persone si sono radunate anche davanti alla casa del Premier dove ci sono stati anche scontri con la polizia ma Netanyahu non molla e insiste: “Se ci ritiriamo non salveremo gli ostaggi".
Lunedì sera i manifestanti hanno sfondato le barriere nei pressi della residenza del primo ministro israeliano a Gerusalemme alla fine di uno sciopero generale indetto dal più grande sindacato israeliano, l'Histadrut, a seguito della notizia dei sei ostaggi uccisi. Una protesta che ha causato interruzioni ai servizi in molte zone del Paese e che proseguirà anche nelle prossime ore, come annunciato dal Forum degli ostaggi e delle famiglie scomparse, anche se un tribunale israeliano ha ordinato la fine dello sciopero nazionale indetto per la gestione dei colloqui sugli ostaggi.
Nel frattempo, durante una conferenza stampa lunedì sera, Netanyahu ha chiesto perdono alle famiglie dei sei ostaggi uccisi ma ha confermato la sua politica di intransigenza a Gaza. “Il ritiro dal Corridoio Filadelfia non salverà gli ostaggi, anzi il contrario. Anche se sono impegnato ad arrivare ad un accordo, noi non ci ritiriamo. Dobbiamo distruggere Hamas e far sì che non sia più una minaccia per noi” ha detto, tra le altre cose, il premier israeliano, sottolineando che “La tattica di Sinwar è creare divisioni in Israele, usa la pressione psicologica, le foto degli ostaggi servono a questo”.
“Tutti vogliono che mettiamo fine alla guerra, questo è quello che conta per loro. Tutti premono per farci uscire da Gaza. Ma la conquista di Rafah e del Corridoio Filadelfia ha cambiato il corso del conflitto e se ci ritiriamo non potremo tornare” ha affermato ancora il premier israeliano, ricordando: “Venti anni fa mi sono dimesso dal governo Sharon proprio su questo punto: dobbiamo controllare l'asse al confine tra Gaza e l'Egitto, è una questione politica fondamentale”.
“Chiedo scusa alle famiglie degli ostaggi per il fatto che non siamo riusciti a riportarli a casa vivi. Hamas pagherà per questo un duro prezzo. Siamo nel pieno di una guerra esistenziale contro l'Iran, la nostra vittoria dipende dalla nostra unione” ha insistito Netanyahu, concludendo: “Israele deve rimanere unito di fronte a un nemico brutale e feroce”.
Idf: "Ucciso capo di Hamas che guidò l'assalto del 7 ottobre"
L'Idf ha reso noto di avere ucciso a Gaza Ahmed Wadiyya, il comandante delle forze d'élite Nukhba di Hamas che ha guidato l'invasione del Moshav Netiv Ha'asara il 7 ottobre. Secondo l'esercito israeliano, è stato ucciso in un attacco aereo in cui sono morti otto membri di Hamas nei pressi dell'ospedale al-Ahli di Gaza City. Secodo l'Idf, Wadiyya ha assaltato la comunità israeliana arrivando con un parapendio e ha supervisionato il massacro di 21 residenti e il rapimento di uno di loro. Fu filmato mentre beveva coca cola nella casa di un uomo che aveva appena ucciso lanciandogli una granata.